Le fasce del City come l’uragano Irene
Non ci sono molti motivi per andare a Manchester, città complessivamente triste come dice Balotelli, dove piove per gran parte dell’anno ed è come vivere in un bicchiere d’acqua. La pioggia non viene giù. E’ ferma nell’aria, tra cielo e terra. Può darsi che Manchester abbia giorni splendidi, ma succede sempre quando noi stiamo da un’altra parte. Insomma, Manchester è così. Bisogna nascerci per amarla. In ogni caso, se Manchester è noiosa di giorno, di notte è un’altra cosa. Dicono che la movida è più interessante di quella londinese con una gran quantità di pub, caffè e disco-bar. E’ la città degli Oasis, quelli di “Live forever”, i fratelli Liam e Noel Gallagher, accaniti tifosi del City, ma anche di 23 Premi Nobel e di due squadre di calcio. L’Old Trafford dei Red Devils di sir Ferguson rimane un po’ fuori città, a ovest. E’ lo stadio che Bobby Charlton definì “il teatro dei sogni”. E’ la tana dello United. Noi andremo da un’altra parte, a est, al City of Manchester Stadium, sponsorizzato dalla compagnia aerea degli Emirati che hanno scucito 150 milioni di sterline dopo che l’emiro di Abu Dhabi Khaldoon Al Mubarak comprò il City per 250 milioni, spiccioli del suo patrimonio di 50 miliardi di euro.
E’ la prima trasferta del Napoli in Champions, nel girone di ferro che comprende anche Bayern Monaco e Villarreal, in un piccolo stadio (48mila posti) per un grande sogno che è il sogno degli Sky Blues (inno ufficiale ”Blue Moon”), i giocatori di Roberto Mancini che hanno lo stesso colore di maglia del Napoli, tesi a sconvolgere le gerarchie del calcio britannico usando i forzieri degli sceicchi, 70 milioni di euro spesi quest’anno, 42 milioni per il Kun Aguero, cannoniere micidiale e genero di Maradona, appena due centimetri più alto del pibe, 25 milioni per il fantastico franco-algerino Samir Nasri strappato all’Arsenal, genio del centrocampo.
Il City (4-2-3-1) schiera: Hart; Richards, Kompany, Lescott, Clichy; Barry e Touré; Aguero, Nasri, Silva; Dzeko. Fra i panchinari l’esagerato Balotelli, l’incerto Tevez (te ne vai o no?), l’ex laziale Kolarov, l’arrembante difensore argentino Pablo Zabaleta e il classico centrocampista difensivo olandese Nigel de Jong, alternativa al più anziano e arcigno Barry. Due mastini a centrocampo per proteggere la difesa, tre mezze punte alle spalle del possente centravanti bosniaco Dzeko (1,93 pagato 35 milioni di euro). Un attacco di assalitori.
Il Napoli dovrà fronteggiare una marea di indemoniati e il pericolo verrà soprattutto da sinistra dove avanza il francese Gael Clichy (ex Arsenal, pagato 11 milioni) e dove il piccolo David Silva, uno dei nani spagnoli (1,70), campione d’Europa e del mondo con la nazionale di Del Bosque, sguscia e serpeggia, un tormento per qualsiasi difensore, pagato 30 milioni di euro nel trasferimento dal Valencia. Fioccheranno i cross al fulmicotone per il corazziere Dzeko. Aspettiamoci un uragano Irene che ha appena sfiorato New York.
Il City sta risorgendo da un periodo oscuro, finito addirittura nella terza divisione (1998). Felici furono gli anni Settanta. Lontane le vittorie in Premier (1937 e 1968). Cinque Coppe d’Inghiterra, l’ultima quest’anno dopo l’avvento degli sceicchi (2008), presidente onorario Mansur Al Nahyan. Il Napoli dovrà tenerne a bada la furia della riscossa nell’Etihad Stadium e il tifo di una folla di appassionati senza limiti, esaltati dalle promesse di uno squadrone mai visto nella storia del City. Se i citizens si avventano, com’è prevedibile, gli azzurri dovranno resistere come forse non è mai accaduto, placare l’ardore di questo avversario arrembante, spegnerne le ambizioni, limitare i danni. Poi, chissà, il contropiede, le ripartenze, i guizzi di Lavezzi, gli inserimenti di Hamsik, gli sfondamenti di Cavani qualcosa potranno fruttare.
Il City è una formazione giovane. Giovanissima e fisicamente poderosa è la difesa totalmente britannica col portiere della nazionale Joe Hart (24 anni, 1,96), Micah Richards (23anni, 1,80), Patrick Lescott (25 anni, 1,88), Vincent Kompany (25 anni, 1,91). Sarà un muro invalicabile per i pesi leggeri del Napoli? Coraggio, bisogna osare. Ed eccoci all’Etihad Stadium. I cavi d’acciaio reggono l’ardita copertura uscendo da otto pilastri, l’erba è verde come solo in Inghilterra, si accendono le luci, è una notte magica.
RISULTATI CAMPIONATO.
Manchester City-Swansea 4-0 (Dzeko, Aguero 2, Silva)
Bolton-City 2-3 (Silva, Barry, Dzeko)
Totenham-City 1-5 (Dzeko 4, Aguero)
City-Wigan 3-0 (Aguero 3).