Le confessioni di Cicinho: 'La mia vita a Roma da alcolizzato'
Cicinho, il terzino brasiliano ancora legato alla Roma da un contratto in scadenza il prossimo 30 giugno, si confessa ai microfoni di Esporte Fantastico, trasmissione televisiva del paese verde-oro.
"Andavo a Trigoria, mi allenavo ma sapevo che la domenica non avrei giocato. E allora quando arrivavo a casa bevevo molto e fumavo. A casa avevo casse di birra e altri tipi di alcool, bevevo da solo o insieme a falsi amici. Mi piaceva andare in discoteca, bevevo e non riuscivo a fermarmi. Non ho preso la droga solo perchè sapevo che c'erano i controlli anti-doping, altrimenti l'avrei fatto", le parole del difensore.
"L'alcool è la peggior droga che esiste al mondo, ho pensato di lasciare il calcio, stavo a pezzi. Quando la Roma mi ha dato in prestito al San Paolo volevo lasciare tutto ed ho mancato di rispetto anche al Club che mi ha fatto conoscere al mondo del calcio".
A salvare Cicinho è stato l'incontro con Marry de Andrade, che dallo scorso aprile è diventata sua moglie. La donna ha fatto conoscere al giocatore la Chiesa Evangelica e lo ha riportato sulla retta via. "Ora voglio continuare a giocare. Non sarà più nella Roma, ma il mio agente sta vedendo se in Brasile o ancora in Europa, dove io e mia moglie vorremmo continuare".