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    Le 'accuse' di Spalletti e l'astinenza da gol. Inter, dov'è finito il vero Icardi?

    Le 'accuse' di Spalletti e l'astinenza da gol. Inter, dov'è finito il vero Icardi?

    • Emanuele Tramacere
    L'Inter viaggia a ritmo spedito verso il lunch match della 29esima giornata di campionato quando al Marassi di Genova affronterà la Sampdoria. Una gara che arriva dopo l'ottimo pareggio ottenuto in casa contro il Napoli e che ha mostrato progressi sia dal punto di vista della condizione che della personalità. Le parole di Luciano Spalletti sulla qualità della rosa hanno attirato l'attenzione sull'allenatore lasciando libera mentalmente la rosa in cui, tuttavia, c'è un elemento, il più significativo, che contro la Samp è chiamato a dare risposte importanti: Mauro Icardi.

    LE ACCUSE 'VELATE' - Sì perchè l'attaccante e capitano nerazzurro è stato stuzzicato pesantemente a mezzo stampa dallo stesso Spalletti (anche se in maniera "harbata" come piacerebbe allo stesso allenatore): "Icardi è un grandissimo bomber in area di rigore, ma i grandi giocatori prendono palla a metà campo, aiutano la squadra, saltano due avversari in velocità". Il tecnico toscano vuole un lavoro più a 360° da parte di Icardi e che possa aiutare la squadra a gestire momenti di difficoltà in uscita dalla propria trequarti. Un lavoro da grande giocatore, ma che non ha nel DNA.

    IL GOL CHE MANCA - Ciò che Icardi ha nel DNA è invece il gol anche se nell'ultimo periodo è in difficoltà anche sotto questo aspetto. Sì perchè Icardi è fermo a quota 99 gol segnati in Serie A dal 5 di gennaio, complice l'infortunio che lo ha fermato per quasi tutto il mese di febbraio. Un problema per lui e per l'Inter, che su i suoi gol ad inizio anno aveva costruito la rincorsa verso il primo posto. Un problema che oggi è principalmente tecnico, date le difficoltà nel portare palloni in area di Perisic e Candreva, ma che proprio grazie ad un Icardi più utile alla manovra potrebbe essere risolto. Il capitano è chiamato a dare una risposta netta e decisa sul campo di Marassi allontanando in un colpo solo i dubbi sul suo futuro, sul suo rendimento e, magrai, sulla scelta già fatta da Sampaoli di non convocarlo per il Mondiale di Russia.

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