1 - Nato nel 1998 a Parigi, suo padre era anche lui calciatore ed è arrivato in Francia con sua madre con un barcone, dopo due tentativi falliti. La famiglia Makoumbou vive ancora nella banlieue di Villejuif. 

2 - A 14 anni giocava nelle giovanili del Monaco, faceva a volte il raccattapalle e osservava l'allora squadra di Claudio Ranieri, che ha ritrovato a Cagliari: "Ogni volta che lo vedo mi brillano gli occhi. Grazie a lui siamo riusciti a salire in Serie A".

3 - Dopo il Monaco, passaggi in Ajaccio e Mainz, in Germania. Litiga con il suo agente, rimane praticamente senza squadra per molto tempo. Poi ritrova il campo in Slovenia, al Tabor Sezana, grazie al nuovo procuratore che appunto è sloveno. Ci rimane per due anni, quindi il Maribor e infine il Cagliari: ''Ho detto subito si perché il Cagliari è un club importante, con un’importante storia in serie A. Non ho esitato, quando ti chiama una squadra come questa non puoi dire di no".

4 - Poteva giocare per il Chievo, quando ancora non era stato cancellato dal calcio italiano: "Mi chiamò il Chievo, mi tennero lì per un po’, troppa attesa però. Alla fine andai al Tabor Sezana..."

5 - L'idolo? Prima Zidane, poi Pogba. Qualche tempo fa a La Gazzetta dello Sport: "Lo conosco personalmente. Ho pure una sua maglia. Ho giocato con suo fratello (Mathias, ndr) al Tabor. Spero tanto di giocare contro Paul e la Juve". Non succederà tanto presto, vista la piega degli eventi...