1 – Darwin Nunez è nato ad Artigas, una città uruguayana vicina al confine con il Brasile, da una famiglia molto povera. La sua infanzia non è stata facile, lui stesso ricorda in varie interviste come sua madre molte volte non mangiasse per dare qualcosa a lui e a suo fratello Junior, che per racimolare qualche soldo raccoglievano e poi vendevano durante il giorno bottiglie vuote. Il calcio ha cambiato le loro vite.

2 – Anche Junior, prima di Darwin, aveva tentato lo stesso percorso aggregandosi al Penarol. I due hanno giocato insieme per qualche tempo, ma poi la madre si è ammalata; Junior, dato l’enorme talento del fratello, ha deciso di fare un passo indietro per prendersi cura di lei.

3 – Nel 2017, un brutto infortunio al legamento crociato ha rischiato di porre fine alla carriera di Nunez proprio all’inizio della sua scalata, tenendolo fuori per un anno e mezzo e facendogli considerare il ritiro. Fortunatamente, i campionati sudamericani Under 20 in Cile lo hanno fatto notare all’Almeria, che ha sborsato 13 milioni per poi venderlo al Benfica per 24. Oggi il suo valore minimo si attesta sui 40 milioni, ma i tanti club interessati, fra cui il Milan, dovranno spenderne almeno 70 per battere la concorrenza.

4 – Il primo club di un piccolissimo Darwin Nunez è stato l’Accademia Luz, nella sua città natale: nomen omen, perché dall’Accademia Luz è finito a giocare all’Estadio da Luz, nel Benfica. Insomma, la Luce è nel destino di questo giovane dalle qualità abbaglianti. 

5 – Prima di passare al Benfica, con il quale ha realizzato 34 reti e 4 assist in 41 partite stagionali, Nunez, soprannominato anche ‘El nuevo Cavani’, poteva essere un giocatore del Barcellona: Luis Suarez lo ha notato in Nazionale, con la quale Darwin ha esordito nell’ottobre del 2019; ha subito provveduto a consigliarlo ai blaugrana. “Ho 15 anni di esperienza internazionale, quindi so un paio di cose in fatto di attaccanti. E ho detto loro di fare attenzione a questo ragazzo, è molto bravo, ha colpi davvero interessanti”. Solo che il Barcellona non aveva le liquidità necessarie per procedere all’operazione. Il ds dell’Almeria ha confermato tutto: “In altre circostanze avremmo potuto mandarlo a Barcellona”. Ma la Luce di Lisbona, alla fine, ha reclamato il suo campione.