1 - I più attenti se lo ricordano tre anni fa, quando un suo gol da subentrante ha eliminato la Svezia e qualificato l'Ucraina ai quarti di finale di un campionato europeo per la prima volta nella storia. 

2 - Nato a Cerkasy, nell'Ucraina centrale, Dovbyk è cresciuto nella squadra della sua città natale, per poi passare al Dnipro. Qualche prestito (Moldavia e Danimarca) nel suo percorso, quindi si è affermato con la squadra che fu di Nikola Kalinic, nel frattempo rinominato Dnipro-1 in seguito al fallimento del 2018-19. 

3 - Il suo trasferimento a Girona è stato favorito dal conflitto russo-ucraino: solo 7 i milioni impegnati, comunque l'esborso maggiore nella storia per il piccolo club catalano. "Sì, ho letto, ma non sento alcuna pressione", le sue parole in sede di presentazione. Aveva ragione lui. 

4 - Se Dovbyk ha scelto il Girona, molto del merito è attribuibile alla presenza fin da gennaio 2023 del connazionale, coetaneo e amico Viktor Tsygankov, che nei primi tempi gli ha pure fatto da interprete. La sua esultanza è simile a quella datata 2012 di Mario Balotelli, in posa con i muscoli delle braccia tesi. Ma Artem la fa con la maglia addosso e sempre in compagnia del terzino brasiliano Yan Couto, che è praticamente la metà di lui. Chissà se continuerà a farla e con chi in futuro. 

5 - Dovbyk poteva essere del Torino, che però non ha affondato con la convinzione necessaria. Ora è arrivato il momento di raggiungere l'Italia, sponda Roma. Oltre a Dovbyk, quali gemme del Girona che ha conquistato la Champions League per la prima volta nella sua storia si uniranno ad altre cause?