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    Le 10 partite di A in 10 orari diversi: non siamo nostalgici noi, siete folli voi

    Le 10 partite di A in 10 orari diversi: non siamo nostalgici noi, siete folli voi

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Non siamo quelli delle partite alle due e mezzo della domenica pomeriggio, e poi alle quattro quando scatta l'ora legale, ma comunque tutte assieme, rigorosamente, guai a chi sgarra. No, non siamo i nostalgici del pallone, innamorati perdutamente di un calcio e di un mondo che non esistono più. Non ci crederete ma abbiamo preso atto del tempo che passa e dei costumi che cambiano. Lo abbiamo fatto già all'inizio degli anni Novanta, per la precisione il 29 agosto del 1993 quando Tele+ (qualcuno di voi ne ricorda l'esistenza?) ha trasmesso per la prima volta un incontro di Serie A in pay tv, era Lazio-Foggia, ovviamente in notturna. Quella sera abbiamo capito che niente sarebbe stato più come prima. Meglio? Peggio? Comunque diverso. Ce ne siamo fatti subito una ragione.

    In tutti questi anni ne abbiamo viste di ogni colore. Eravamo a Parma quando per la prima volta si è giocata una partita all'ora di pranzo, l'avversaria era la Juve e i dirigenti emiliani offrivano Parmigiano-Reggiano e ridevano stupiti di quella situazione (era il 9 gennaio del 2000 e Ancelotti era l'allenatore dei bianconeri, che vincevano 1-0 e vennero raggiunti a tempo scaduto dai gialloblù ridotti in nove). Quasi impassibili abbiamo assistito alla progressiva invasione delle televisioni, le quali in nome dei soldi – che pagano – hanno preteso tanto, sempre di più, sicuramente troppo.

    L'ultima novità, che la Lega di Serie A prenderà in esame lunedì, va però oltre ogni immaginazione: dal prossimo campionato le 10 partite saranno giocate in 10 orari differenti. Quattro il sabato, cinque la domenica, una il lunedì: una di seguito all'altra, senza respiro. Il motivo? Soprattutto tecnico, o tecnologico: in questo modo la trasmissione via web di Dazn, che ha acquistato i diritti, non andrà in difficoltà. Ma come, non avevate garantito – tutti quanti – che non ci sarebbero stati problemi, perché il nostro Paese è più evoluto di quanto non si possa pensare e perché Tim è partner di Dazn? Non ci avevate detto: tranquilli, potrete vedere in santa pace le partite per le quali pagate l'abbonamento?

    Qualche problema evidentemente c'è, e la soluzione è ai confini del delirio: nessuna partita si giocherà in contemporanea. No, non siamo nostalgici noi: siete folli voi.

    @steagresti
     

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