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    Lazzari: "Alla Lazio c'è mentalità vincente. Che emozione il gol a Celtic Park. Ecco perché scelgo il numero 29..."

    Lazzari: "Alla Lazio c'è mentalità vincente. Che emozione il gol a Celtic Park. Ecco perché scelgo il numero 29..."

    Manuel Lazzari, esterno destro della Lazio, ha parlato ai microfoni ufficiali biancocelesti. Ecco come si è espresso.

    Su Cataldi: “Siamo molto amici anche fuori dal campo c’è un bel rapporto anche quando andiamo in ritiro dormiamo sempre in camera insieme".

    Un pensiero su Maradona: "Maradona ha cambiato il calcio, è una leggenda vera e propria. E’ una perdita molto grave è giusto che ci siano questi tre giorni di lutto e il minuto di silenzio sui campi. Dispiace a tutto il mondo".

    Sulla corsa scudetto: "Quest’anno non  c’è una vera e propria favorita la Juventus negli ultimi anni ha sempre dominato ma quest’anno non c’è una squadra che spicca sarà un campionato aperto dall’inizio alla fine e noi faremo di tutto per farci trovare pronti fino alla fine”.

    Sul primo timbro in campionato: "Negli ultimi anni aveva vinto sempre Immobile e quando fai il primo gol della stagione ti regalano una bottiglIa di vino sono contento e spero di continuare così. Il gol contro lo Zenit? Colpa mia perché potevo angolarla di più ma non sono molte le volte in cui mi trovo in quelle posizioni, dovevo fare di più ma l’importante era portare a casa la vittoria che ci avvicina al passaggio del turno”.

    Sul tanto agognato esordio in Champions: "Dai campi della serie D a quelli della Champions ce ne passa, per ogni bambino che gioca a calcio è un punto di arrivo che pochi riescono a raggiungere. Per me è stato qualcosa di unico e se ripenso a tutte le cose che ho fatto per arrivare dove sono oggi è qualcosa di cobredibil, mi emoziono e spero di continuare così. Per ora i due momenti più belli della mia carriera sono l’esordio in Nazionale e l’esordio in Champions che è la competizione più importante per un giocatore”.

    Sulla Lazio: “Per me la Lazio è una big italiana. L'anno scorso vedere molti giocatori così forti ed essere arrivato qui è stato importante. Ora ci stiamo facendo valere anche in Europa, è qualcosa di incredibile”.

    Sui suoi idoli: “Da piccolo mi piaceva molto Kaka, mio papà mi faceva vedere le patire del Milan adesso mi piace molto Alphonso Davies e Cavajal”.

    Sulle cose da migliorare e il numero di maglia: "Devo migliorare sotto altri punti di vista, la velocità è il mio forte. La maglia numero 29 perché è un numero che mi ha sempre portato fortuna ed è la data di nascita mia e di mia sorella”.

    Ancora sull'approdo in biancoceleste: “Arrivare alla Lazio ti fa cambiare mentalità. Capisci subito che passare da una società che aveva il compito di salvarsi a una società in cui gli obiettivi sono altri. Devi vincere ogni partita sia che giochi con la Juve che con il Crotone, la mentalità è vincente”.

    Sul futuro: “Dal futuro spero di continuare così come tutta la squadra, speriamo di andare agli ottavi di Champions e di fare un grande campionato fino all’ultima giornata”.

    Sul passato: “Ho iniziato a giocare a calcio a cinque, sei anni e da lì non ho più smesso. Ho avuto un momento difficile quando giocavo nel Vicenza calcio, dopo quattro anni un po’ per l’aspetto fisico non mi hanno confermato e ho dovuto ricominciare da zero. Con l’aiuto della mia famiglia sono riuscito a rimboccarmi le maniche”.

    Sui tifosi allo stadio: “Quando giocavamo all’Olimpico davanti al nostro pubblico andavi in campo con la consapevolezza di giocare in dodici perché con 40 50 mila tifosi che ti spingono è tutto più semplice. Con il pubblico è un altro sport ma sappiamo che è un momento difficile e quindi teniamo duro”.

    Su Fares: “Siamo timidi, stiamo molto tra di noi ma questo fa parte del nostro carattere. Ho parlato con Momo ed è molto felice di essere arrivato a Roma, diciamo che adesso di sta ambientando. Anche io l’anno scorso ho fatto molta fatica, ma il giocatore è davvero forte e lo dimostrerà”

    Le differenze tra i calciatori più qualitativi e quelli meno: “Sono due modi di giocare il calcio diversi, la Lazio cerca molto il possesso palla e abbiamo fenomeni che sanno fare questo come pochi quindi è normale che quando ce li hai la maggior parte delle cose le fanno loro e tu ci metti la corsa, la grinta”.

    Sul gol segnato a Celtic Park: “L’emozione di fare gol in uno stadio del genere con 60.000 persone in Europa League alla mia seconda partita è stato unico, quest’anno potevo farlo in Champions ma purtroppo è andata male”.

    Sul suo recupero: “Quest’anno sono stato fermo tre settimane: prima lo stiramento e poi il covid queste gare mi servivano per riprendere la condizione. Spero di recuperare ancora meglio”.

    Sui cinque cambi: "Con i cinque cambi è tutto dievrso e la Lazio quest'anno ha una rosa ampia e forte. Ci sono giocatori arrivati in estate da cui nessuno si aspettava un rendimento del genere. La Lazio ha un'arma in più".

    Sulla partita contro il Crotone: "A Crotone era incredibile, vento e pioggia forte e il campo ha tenuto anche bene. Penso che quei tre punti siano stati fondamentali, abbiamo fatto una gara di grande spessore. Il vento è la peggior cosa che possa accadere in una partita di calcio, non riesci a calcolare bene i rimbalzi della palla fai fatica a correre".

    Sulla prossima sfida, quella contro l'Udinese: "Adesso domenica c'è una gara importantissima e penso che i friulani abbiano pochi punti rispetto al valore della rosa. Ci attende una partita difficile ma abbiamo avuto un giorno in più di riposo e se recuperiamo le energie possiamo fare una grande partita. Quello delle 12:30 è un orario un po' fastidioso perché appena ti svegli devi fare colazione e pranzo insieme".

    Sulla gara contro il Dortmund: "Dopo l'Udinese ci sarà la gara con il Dortmund e ci giocheremo il primo posto del girone consapevoli delle nostre qualità e anche della loro forza ma prima c'è la gara di domenica e dobbiamo dare continuità in campionato".

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