Laziomania: VAR, Klose e il gol di mano di un Cutrone qualsiasi
Luca Capriotti
Fermi tutti. Analizziamo la partita contro il Milan come se il primo gol non FOSSE STATO SEGNATO DI MANO. Lo scriviamo grosso per essere certi che sia successo davvero, nel 2018, con il VAR. Sbagliare tutto per non cambiare niente. Primo punto: questa sembrava la Lazio del derby, lenta, grigia. Bastos doppiamente colpevole (ma Caceres???), F.Anderson non riesce ad incidere e sfocia nell'essere mortalmente irritante, Inzaghi cambia Leiva peccando di prudenza.
Nulla giustifica un atteggiamento meno vincente, meno brillante, meno spaccone del Milan. Queste partite la Lazio non le può giocare così: perdere due punti sull'Inter in una giornata in cui i nerazzurri pareggiano con la Spal è un insulto a questa stagione. Nel primo tempo troppi errori, troppa anarchia difensiva: ed è un peccato perché comunque la Lazio poteva portare a casa la partita, ha creato tanto e avrebbe meritato molto di più. La delusione è forte, fortissima, ma attenti, le ambizioni di questa squadra non cambiano. Nonostante il fallo di mano di Cutrone, le leggerezze delittuose di Bastos, una certa ricerca della suola a volte eccessiva, questa squadra ha tutto per spingere forte sul pedale delle motivazioni, dell'entusiasmo, della voglia. E ha una rara occasione: dopo 3 giorni può rifarsi subito, contro la stessa squadra. Ora caro Cutrone, veniamo a te. Quando Inzaghi a fine partita giustamente viene a chiederti conto, tu rispondi che l'hai presa di spalla, dicendo una bugia resa più grave ad ogni replay. D'altra parte, noi sappiamo che, per avere il coraggio di denunciare un proprio gol irregolare, di mano, bisogna essere un campione. Anzi Campione. Lo ha fatto Miroslav Klose. Pensate, non ha esultato, non ha detto di averla presa di spalla. Semplicemente: arbitro, ho segnato di mano, annulli tutto. Ma era, appunto, un Campione. Forse è un errore anche solo nominare nella stessa frase Klose e Cutrone. Per arrivare anche solo a nominarlo, troppo dovrai imparare, Cutrone. Però almeno un consiglio: la prossima volta fai più bella figura, di fronte ad Inzaghi che chiede conto, a startene zitto. Almeno ci lasci l'illusione di una qualche buona fede, di una qualche forma di sincerità. Almeno ci lasci l'illusione di una qualche basilare, grezza forma di onestà. Ma avrebbero fatto tutti così, direte. Nono, uno no. Klose no. Ma era un campione, non Cutrone.