Laziomania: una settimana di ansia assoluta (vero, Tavecchio?)
Luca Capriotti
La settimana dell'ansia, siete pronti? In un mondo di parallelismi e corsi e ricorsi, forse era scritto che derby e destino nazionale fossero collegati, intrecciati, misticamente connessi. Il destino del gotha calcistico italiano (appeso al filo dei 90' di San Siro) legato al derby, alle gerarchie a Roma e nella Serie A, in una settimana di quelle che poi richiedono come minimo un conto salatissimo dal cardiologo di fiducia. O dal mental coach: forse non basterà concentrarsi sul respiro, come consiglia quello di Luis Alberto (oramai quotatissimo, visti i risultati), in casa Lazio. Forse non basterà neppure l’amichevole contro il Divino Amore di sabato scorso (più che un amichevole, un cero acceso) per sedare l’ansia che si annoda al collo come una cravatta di foschi pensieri sullo stato di salute di Immobile, i viaggi intercontentali di Milinkovic e l’adduttore di Strakosha. In una parola, derby, con tutto quello che, nella settimana precedente, attraverso i cuori dei tifosi a Roma. Mentre Ventura in bilico sul filo di una ragnatela sta provando a reggere le sorti del mondo pallonaro italiano, dopo averlo disfatto a furia di prestazioni incolori, comincia la grande giostra settimanale, ondeggiante e magnifica, che porterà tutta Roma alla sfida di sabato tra Roma e Lazio. Parleranno tutti: ex calciatori, opinionisti, maghi otelma. Nessuno però ci spiegherà come sfuggire alla morsa dell’ansia. Forse basterà davvero concentrarsi sul respiro: e mentre si susseguono indiscrezioni di formazione, inquietudini di infermeria e voti al Divino Amore, alla fine forse vale davvero la pena. C’è un film che dice, serafico: “Aiuterò la mia squadra a riavere la gloria”. Vale per l’Italia, vale per la Lazio, che sgomita per tornare a far paura, in alto, davvero in alto. Aiuterò la mia squadra a riavere la gloria, ripetiamolo insieme, con i biglietti da finire nei Distinti Nord Est, con un derby che in molti definiscono cruciale, che la Nord ha già dedicato a Gabriele Sandri, a 10 anni dalla scomparsa. Le tifoserie di tutta Italia, con molti spicchi d'Europa, gli hanno già dato omaggio, in un sabato storico. E nel frattempo Ventura cambia ancora formazione, Immobile si tocca la gamba, Inzaghi studia la Roma, Tavecchio suda freddo. E nel frattempo, com’era quella storia della respirazione?