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    Laziomania: una indiscutibile crisi

    Laziomania: una indiscutibile crisi

    Inutile continuare a girarci intorno, la Lazio è in crisi, in una profonda crisi che dura ormai da fine dicembre e sembra non volersi arrestare più. Le responsabilità ce le hanno i tanti impegni, sicuramente, una società assente ma anche Petkovic ed i giocatori che sembrano non remare tutti dalla stessa parte come ad inizio stagione. Se in 16 partite i punti messi in cascina sono stati solo 13 un motivo ci deve pur essere: troppe gare disputate? Stanchezza? Entusiasmo perso insieme all'autostima?  Sembrano, se non sono, giustificazioni troppo banali. È vero che la Lazio ha giocato molto di più di tutte le altre squadre, ma per vincere contro almeno tre avversarie tra Palermo, Chievo, Parma, Siena, Torino e Genoa non serviva di certo essere per forza al 100% o avere la squadra titolare. La Lazio ha dimostrato di essere superiore a queste squadre dal punto di vista tecnico nel girone d'andata, e poi? 

    Il segnale lanciato dalla società è stato chiaro a gennaio non facendo mercato, issare bandiera bianca mettendo Petkovic nella condizione di avere gli uomini contati non ha facilitato il compito dell'allenatore al quale però non possono non essere imputati degli errori così come alla squadra. In alcune gare poco impegno, in altre un po' di sfortuna ma soprattutto ad un'unità di gruppo che anche a causa dei risultati sembra sgretolarsi a poco a poco e di certo le cene tra il presidente ed alcuni giocatori, escludendo altri, non aiutano alla coesione del gruppo, da sempre caposaldo del 'modus vivendi' di Lotito.
     
    Da qui ai prossimi 30 giorni si deciderà la storia della Lazio ed è dunque necessario ricompattare un gruppo, unirsi per un unico obiettivo poi chi vorrà essere ceduto lo dovrà dire, dovrà palesare i propri desideri e le proprie prospettive di crescita che effettivamente con questa società sembrano lontane. 

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