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    Laziomania: tutto questo è il Sarrismo?

    Laziomania: tutto questo è il Sarrismo?

    • Luca Capriotti
    Se questo è Sarrismo, godiamocelo tutto: la Lazio asfalta lo Spezia, ne fa 6 con tripletta di Immobile, due assist di Luis Alberto, perfino il secondo gol in A di Hysaj. Non so se lo sia, ma godiamocelo. Tutto questo è Sarrismo? Una Lazio arrembante, che chiude le prime 2 con 9 gol fatti e 2 subiti, una Lazio che esalta i suoi migliori interpreti. Ma prima di parlarne bene, partiamo da quello che per me non è andato, una specie di piccolo trend negativo.

    I GOL PRESI ANCHE NO - Anche no, quei gol presi così. Contro Empoli e Spezia la Lazio prende subito gol, poi la pareggia subito. In tutte e due le occasioni (un altro paio anche contro l'Empoli) la linea si fa trovare messa male, scoperta, sbagliando le marcature preventive e le scelte personali. Lo ricordate? Lazzari contro l'Empoli stringe troppo, stavolta non c'è proprio, dall'altra parte Hysaj vede Verde, lo guarda, guarda ancora, guarda soltanto. Ma l'errore è dall'altra parte, l'errore è un po' tutto lo sviluppo dell'azione (quasi l'unica). Anche no: la fase difensiva va fatto meglio, altre squadre non ti fanno più rientrare in partita. Sarri lo sa, lo ha detto, è una cosa da correggere. Questa è una cosa da migliorare. Per il resto, che meraviglia: è come godersi un master con un professore che ha scritto il libro su cui hai studiato all'università (dove comunque ti sei divertito, non rinnego niente). Ma questo è un livello tattico più alto, lo capiamo? Un livello di mentalità e struttura e idee più alto, lo capiamo?

    IL TRIDENTE - Chiaramente stiamo tutti aspettando un esterno d'attacco (Kostic, dai, anche se Tare non lo ammetterà mai), chiaramente mentre tutti aspettiamo la Lazio sciorina calcio proprio con i 3 titolari (e Moro, ragazzi Moro vale tanto). I tre sono belli da vedere perché si cercano tanto. Pedro lo vorrei come mental coach: non sbaglia mai una scelta, ogni giocata è una sinfonia di stile, concretezza, rapidità, mentalità vincente. Ho dimenticato subito, tocco dopo tocco, dove giocava lo scorso anno. E posso farlo perché questo è un grande giocatore. E i grandi giocatori sono di tutti. Come il Sarrismo.

    IL RITORNO ALLO STADIO - Una cosa che prima davamo per scontato ed invece è diventata una specie di privilegio, una specie di incredibile atto di bellezza: lo stadio con i tifosi dentro. Niente sagome, niente giochi di luci: finalmente i tifosi, l'urlo, la gioia. E i gol sembrano quasi una naturale conseguenza di quella connessione speciale che questo gruppo ha sempre avuto con i suoi tifosi, con la passione che anima uno stadio da vuoto e lo fa diventare un incredibile attore partecipante, un'entità unica con gli 11 in campo. Tutto questo succede, ed è la vera magia di questo sport. Il resto è quasi un contorno, e non il contrario. Non il contrario.

    PAUSA DI ESTASI - Avremo modo di ripensarci, a questa Lazio, di parlarne tra di noi, chiaramente niente entusiasmi folli: abbiamo affrontato due squadre con qualche difficoltà, che la Lazio ha facilitato e amplificato e reso abissali. Sarri avrà modo di trovare casa (io ho una stanza, ma lascio pure l'intera casa in caso) noi di trovarci tra di noi, di aspettare con ansia cessioni (servono) e un colpo se non due. Un esterno, un difensore, e vedendo un po' l'andazzo vedrete quanto ci serviranno, come ci servirà Basic. Chiuso con i ragazzi: continuo a sperare che Romero e Moro giochino da qui alla fine tanto, perché hanno qualcosa in più. Anche questo è Sarrismo: qualcosa in più, esaltato. Qualcosa di più bello, ed è solo l'inizio.

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