Laziomania: tutti vissero felici e contenti (tranne Biglia)
Un popolo che fa arrabbiare i santi, i navigatori, i poeti. E ieri alla fine della partita stavolta Biglia si è arrabbiato. Almeno si è stizzito, si è incupito, ha risposto picche. Ma andiamo con ordine, risaliamo per intero la "rosicata" del capitano della Lazio.
Tutto parte da un tweet del suo procuratore, che ringrazia lo staff medico. Tutto normale, tutto bene quel che finisce bene, Biglia è appena tornato, Inzaghi gli ha regalato minutaggio dopo l'infortunio, recuperato a tempo di record. Tutto male, perché in tempi di polemiche tra ambiente e staff medico (che coinvolge l'Urbe intera, vista la "gaffe" dell'altrui reparto dell'infortunio di Florenzi), ringraziare lo staff medico "dell'Argentina", esclude quello biancoceleste. Per carità, secondo le malelingue, le suocere, le vecchiette da ago e cucito, depositarie dell'antico credo "a pensare male si fa peccato". Ma spesso ci si azzecca.
La colpa non è tua, Lucas. È che il paradiso, nonostante i colori, all'ambiente Lazio non piace troppo. Noioso, dare sempre voti alti, inventare aggettivi iperbolici. Sarà che sulle braci è sempre uscito il meglio, sarà per quello che gli eroi del -9 in B hanno lo stesso peso specifico di chi ha vinto scudetti e coppe. Te lo spieghiamo, una volta per tutte: alla fine, quando va tutto bene, forse in fondo in fondo, alla fine ci annoiamo. Almeno alcuni di noi. Preferiscono, alle favole a lieto fine, qualcuno che rosica male: è più reale, o forse fa meno male, dopo. E vissero tutti felici e contenti, tranne Biglia.