Laziomania: te lo ricordi ancora, il nostro Simeone?
Lazio-Genoa è partita dalle mille facce: due allenatori arrembanti ed emergenti, ex calciatori che vogliono riscattare la catogoria, di recente insidiata dai laptop manager, gli allenatori che sul campo al massimo hanno fatto una corsetta ma hanno studiato il calcio praticamente a menadito a tavolino. Ma non solo: nelle pieghe dei rapporti tra Lotito e Preziosi, le storie di voltafaccia e scambi, interessi e proposte, il Genoa si presenta all'Olimpico con alcuni ragazzini terribili, dal talento in ebollizione, quasi pronti per imbandire la tavola delle grandi. Prendi Ocampos, al netto del gol finalmente ritrovato, ha qualità tecniche importanti, e sta crescendo in maniera esponenziale. Non è l'unico: ma in casa Lazio, scusate se a volte il romanticismo ci prende alla gola. Forse non sarà un bomber di grido, non lo diventerà, forse non sarà pazzesco nei movimenti e nelle movenze. Ma chi non darebbe un giorno di vita, per poter gridare, ancora una volta, con tutto lo stadio Olimpico: Simeone, Simeone, Simeone. E Diego, buttato fuori in un solo boato. Lui magari si girerebbe, piacere, Giovanni Simeone, per gli amici "El Cholito". Ma non lo sentirebbe nessuno, coperto da un unico boato. Scusate l'eccesso di romanticismo. Scusate ancora di più se siete come noi, ed è durato poco, per troppo poco, questo piccolo attimo di speranze e ricordi. Te lo ricordi ancora, il nostro Simeone?