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    Laziomania: Tare, questo per te è un periodaccio

    Laziomania: Tare, questo per te è un periodaccio

    • Luca Capriotti
    Ve lo dico subito: la botta forte in testa che la sconfitta contro l'Inter ha dato a tutto l'ambiente Lazio, mi ha dato, ci ha rintronato parecchio. Ci fa dimenticare una Lazio bella in lungo e in largo, o meglio: non vogliamo ricordarla, perché aumenta i rimpianti. E di rimpianti ce ne ne sono, e dannati. Ma la sfida di Tare, e della Lazio, sarà quella di distoglierci lo sguardo, pian piano, dalle splendide macerie di una stagione bella e terribile per percorso e ultimo atto e la sensazione "vogliono mandare l'Inter", una brezza malevola di veleni e l'aria verticale del calcio di Inzaghi a spazzare via i cattivi pensieri. Tare, questo per te è un periodaccio: super lavoro, in un ambiente che è felice del fatto, e ora vuole ancora di più. Sfiorare aumenta la voglia. Vale per la Champions, come per tutto il resto.

    Ora sta a Tare, in un mercato breve, chiuso da Mondiali e inizio anticipato di campionato: prima cosa di cui discutere, la conferma in blocco dei senatori. Alcuni veleggiano verso età già abbastanza elevate, e forse avrebbero bisogno di alternative, non riserve. Mi spiego, perché questa differenza è troppo importante: la Lazio quest'anno ha preso una sola, reale alternativa ad un partente (Leiva per Biglia, + Nani che poteva e doveva essere alternativa a Keita), per il resto ha preso riserve. Ovvero giocatori che non potevano, per bagaglio tecnico, realmente puntare al posto da titolare. 

    Chiaro che qualche parziale passaggio di consegne c'è stato: Basta ha lasciato il posto a Marusic, il terzo posto in difesa se l'è preso il giovanissimo Luiz Felipe. Chiaro che al posto di de Vrij bisognerà prendere un'alternativa valida, se non due (sperando che siano in grado di rattoppare una difesa uscita malconcia da questa stagione). Ma la vera sfida di Tare sarà prendere tante altre alternative, non delle riserve: i titolari dovranno avere un minutaggio meno impattante, per migliorare ulteriormente la qualità delle loro prestazioni. Forse diminuiranno anche i black out, a meno che non si voglia credere ai complottisti, o ai sostenitori del "doveva andare così". I dettagli fanno la differenza, e un minutaggio meno usurante fa tutta la differenza del mondo. I senatori ci servono, sono l'ossatura della squadra, ma forse rappresentano anche un ciclo che bisogna rinnovare. Ah, dimenticavo, con Inzaghi in panchina. Deve rimanere per forza. 

    Non solo: in certi momenti, magari opachi, sarà giusto che facciano spazio. Il gioco Luis Alberto-Felipe Anderson di fine stagione dovrà essere replicato in altri reparti: regalare ad Inzaghi giocatori con caratteristiche diverse, in grado di recitare un copione differente ma ugualmente importante. Dei panchinari per vocazione, che non possono per troppo tempo abbandonare il loro habitat naturale, non se ne sente il bisogno. In realtà, ora si sente il bisogno veramente di poche cose, forse solo del mercato. Tare, te l'abbiamo detto, che è un periodaccio? 

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