Laziomania: Tare, cedi pure Milinkovic, ma poi fai come Juventus e Napoli
Milinkovic addio, ma solo se la Lazio fa come il Napoli. Questo sarà un calciomercato strano, in casa Lazio e altrove: corto, condizionato dai Mondiali, con le squadre che tra un mese partiranno per i ritiri, o quasi. In entrata Tare proverà a non regalare giocatori ad Inzaghi troppo tardi, troppo in là, ma la vera variabile, in casa Lazio, capace di far saltare il banco del solito calciomercato moderato, si chiama Milinkovic.
Il giocatore serbo ha dimostrato semplicemente di valere di più. Di più della Lazio, di più forse di questa Serie A povera povera, di livello notevolmente basso. In assoluto è un giocatore unico, spaziale, un talento purissimo imprigionato in un fisico da granatiere. Milinkovic è un elefante che sa muoversi in una cristalleria con la grazia di un ballerino, sa cosa fare, sa come sfruttare le sue doti, sa dove fare male. La Lazio lo sa ora si scatenerà un'asta. Su di lui ci sono tutte le big d'Europa: in Italia solo la Juventus ha un livello tale da ingolosirlo (le altre gli sembrano di bassa lega, dicono i meglio informati vicino a lui), poi comincia la lunga lista di pretedenti. Lunga, e davvero di alto lignaggio: Real Madrid, Manchester United, Psg, una robba da far venire l'autostima a mille a qualsiasi ragazzino brufoloso in piena fase prepuberale.
Ora la questione è tanto semplice quanto ampia: cederlo o no? Trattenerlo, per farlo crescere ancora, sarebbe rischioso, ma un vero e proprio atto di forza. Purché poi gli si costruisca intorno una squadra degna.
La Lazio chiaramente ha programmato il suo solito mercato: non lasciatevi ingannare dal budget di 50 milioni a disposizione declamato a mezzo stampa, farà acquisti mirati Igli Tare, scommetterà il giusto, andrà sul sicuro, prenderà qualche big in disarmo che possa dare esperienza e mentalità. Con la cessione (dai 100 milioni in su) di Milinkovic le cose cambiano? Ovviamente sì, dovrebbero cambiare i piani, le strategie. Dovrebbe cambiare budget e soprattutto tetto-ingaggi, che viene aumentato poco a poco, ogni anno, ma potrebbe in tal caso subire una rapida impennata.
La Lazio sarà in grado di fare un mercato monstre? Sarà in grado di fare come il Napoli dopo la cessione di Cavani, sarà in grado di muoversi come la Juventus dopo l'addio di Pogba? Costruire bene dopo una grande cessione è da grande società, accampare scuse, scommettere soltanto, rintuzzare sulla difensiva è da mentalità a crescita 0. Che, per inciso, è esattamente quel che è successo: la Lazio ha vinto un trofeo, verissimo, ma ha un solo, reale orizzonte di crescita, che ha mancato, in maniera rocambolesca e immeritata, ma pur sempre lo ha mancato. La Champions avrebbe cambiato tutto, ritentiamo, saremo più fortunati.
Ah, Milinkovic potrebbe essere ceduto dopo i Mondiali, che giocherà, per far lievitare il prezzo. Siamo sicuri che ci sia tempo di costruire, dopo? Oppure è già tutto pronto, programmato, anche un calciomercato senza Milinkovic? Quanti calciomercati entrano nella testa di Igli Tare? Tanti elefanti, dentro una cristalleria. Con la speranza che non si rompa niente.