Laziomania:| Squadra stanca, Vlado in confusione
La Lazio è stanca, ma deve uscire il prima possibile da questo momento negativo. Non ci sono scusanti per la sconfitta di ieri contro la Fiorentina, né per il fatto che la squadra biancoceleste in campionato abbia vinto solo contro il Pescara, perdendo punti contro tutte le squadre di bassa classifica e nei due scontri diretti contro i viola e il Milan. La situazione va analizzata per bene e vanno trovati i responsabili, solo così si riuscirà ad uscirne.
Certo, la stanchezza della Lazio potrebbe essere anche normale visti gli impegni ravvicinati, e poi non si può e non si deve buttare tutto a mare: sarebbe deleterio e autolesionistico. La finale di Coppa Italia è conquistata, il quarto di finale di Europa League è ad un passo, e in campionato le squadre davanti non sono ad una distanza così irraggiungibile. Eppure se si riducesse tutto a questo, significherebbe tapparsi gli occhi davanti a delle problematiche evidenti.
Se la stanchezza è fisiologica, non lo è invece che si sbagli troppo frequentemente dal punto di vista tattico, e soprattutto che si accettino scelte societarie che non permettono di lavorare in estrema tranquillità. La situazione dei fuori rosa è paradossale, specialmente in un momento in cui si è a corto di fiato. Magari non cambierebbe tanto dal punto di vista dei risultati, ma perché non provarci di nuovo con certi giocatori?
Le battaglie di Lotito, che concettualmente possono essere anche giuste, vanno nella parte opposta rispetto dove oggi va il calcio, e mettono in difficoltà un allenatore che non può schierare Cavanda (che non è un campione, per carità, ma che in questa stagione ha lo stesso numero di presenze di Klose.
Bisogna cercare di fare gruppo, di ricreare quell'alchimia che sembra essersi di fatto rotta a causa dei risultati che non arrivano, almeno in campionato. I tifosi rivogliono la Lazio del girone di andata, quella che giocava divertiva e si divertiva. Non ci sono alibi arbitrali né di infortuni: bisogna ritrovarsi, guardarsi negli occhi e decidere come si vuole andare avanti.