Se citofonando. 11 abbonati, il primo giorno, la Lazio prova a fare muro e ribattere la palla dillá, dove c'è pianto e stridore di Bielsa. Citofona ai suoi 11 aficionados, con 11 giocatori più il presidente Lotito, ne approfitta per svelare e regalare la sua seconda maglia. Se citofonando, si potesse dire addio a Candreva: di certo il suo forza Inter in romanaccio accende rammarico. Lazio d’estate: poco più di due settimane all’inizio del mercato, una serie di cessioni destrutturanti, una squadra da ricostruire con l’artiglieria pesante dei milioni di Candreva. Spalmati con solo col fisco si spalmò, ma pur sempre milioni sono. Una citofonatina a Preziosi, magari uno scherzetto notturno alla Juve (si sa, non è che i rapporti siano mai incredibili, tra i due club), poi il postino suona sempre due volte: intanto Leitner per Onazi (migliorativo? Conservativo? Speranzoso?), poi chissà. Poi nel buio le mani di Lotito, sul citofono, a suonare. È cresciuto troppo in fretta questo nostro Keita. La Lazio gli sta piccola, e non si può cambiare taglia, solo squadra. Se guardandoli negli occhi, questi calciatori professionisti, sapessi dirgli basta, lo direi. Se io rivedendo Candreva con la maglia dell'Inter fossi certo di non soffrire lo guarderei. Saprà confermarsi, o lo stupore della Suning spalancata su Mancini lo sorprenderà? Ma non so spiegare a nessuno che nel calcio ogni amore appena nato, è già finito. Se citofonando: non è un caso che venga regalata una maglia della Lazio. È l'unica cosa che rimane, alla fine.