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    Laziomania: sciacquatevi la bocca prima di parlare di Immobile e Inzaghi

    Laziomania: sciacquatevi la bocca prima di parlare di Immobile e Inzaghi

    • Luca Capriotti

    Oggi criticare Ciro Immobile rasenta la bestemmia calcistica. Oggi criticare Ciro Immobile rappresenta un insulto al nostro sistema di calcolo, al calcio e ai suoi numeri. Ciro Immobile sta semplicemente scrivendo la storia della Lazio, mentre qualcuno gli preferisce Belotti, o addirittura l'eterno incompiuto Balotelli. Come se gli universi paralleli alla Rick e Morty avessero un qualche valore, nel commento di un pallone che gira.

    IMMOBILE LA DECIDE - Non solo ha raggiunto Chinaglia, che alla Lazio è una leggenda, un simbolo, un'icona. Immobile domina la classifica cannonieri, è dietro Luis Alberto in quella degli assist: questo è un giocatore indiscutibile. Un bravo allenatore - e in questo Inzaghi è stato molto bravo - deve metterlo in condizione di segnare gol a raffica. Se ci sono allenatori che non ci riescono - vedi Mancini - dovremmo cominciare a pensare che sia un problema loro. La verità è che forse non sono bravi abbastanza ad esaltarlo. E decidere scientemente di non esaltare un attaccante così decisivo è puro masochismo.


    LA CAMBIA INZAGHI - Siccome criticare Immobile è facile - visto che la sua vita è fatta di gol, quando non segna qualcuno si sente sempre in diritto di additarlo - oggi voglio spezzare una lancia in favore di Simone Inzaghi. La sua Lazio era stanca, dopo la partita in Scozia, poteva cadere in una spirale auto-distruttiva capace di costargli panchina e stagione. Ma mister Inzaghi è più di un allenatore per questo gruppo. E al momento giusto ha calato l'asso Lukaku, che i più avevano dimenticato. Che inizialmente non lo premia - viene servito poco, cosa inqualificabile che succede pure a Lazzari - ma poi gli tira fuori due assist decisivi. E se Caicedo non avesse sparacchiato malamente il suo rigore, il piccolo rientro-capolavoro dell'ex Anderlecht sarebbe stato completo. Anzi, il piccolo prodigio di Inzaghi: che sa ancora sorprendere, al gol ha abbracciato tutti, è ancora parte integrante di questo progetto tecnico-tattico, con buona pace dei sostenitori di Gattuso. Oggi, prima di parlare di questi due, Inzaghi e Immobile, bisogna sciacquarsi la bocca. E pensare a lungo, e ricordarsi che nel calcio non valgono gli universi paralleli in cui la Fiorentina sarebbe stata derubata dall'arbitro. Anche perché per la Lazio c'era comunque un altro rigore grosso come una casa. Negli anni, a Firenze sono successe tante cose, alcune impresse nella memoria del popolo biancoceleste. Negli anni, Inzaghi e Immobile verranno ricordati a lungo. Negli anni, non negli universi paralleli. 
     


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