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    Laziomania: Sarri sbaglia tutto, col Napoli occasione sprecata. Attacco da retrocessione, colpa solo dei giocatori?

    Laziomania: Sarri sbaglia tutto, col Napoli occasione sprecata. Attacco da retrocessione, colpa solo dei giocatori?

    • Alessandro De Felice
    La Lazio non sa più segnare. Lo scontro diretto per il quarto posto contro un Napoli nettamente rimaneggiato fa riemergere - ancora una volta in questa stagione - i limiti offensivi di una squadra biancoceleste che fatica tremendamente a fare gol. Una gara che gli uomini di Sarri dovevano vincere per approfittare della situazione precaria degli avversari e far registrare uno scatto importante nella corsa al quarto posto. La partita dell’Olimpico, invece, ha confermato i problemi in attacco di una squadra fin troppo sterile in questa stagione.

    UNDICESIMI IN A - Negli oltre 95 minuti all’Olimpico contro i partenopei, la formazione di Sarri chiude con un solo tiro nello specchio della porta. Un dato allarmante, che conferma un trend stagionale che vede i biancocelesti in netta difficoltà in fase di realizzazione. Le assenze di Ciro Immobile e soprattutto Mattia Zaccagni pesano eccome, ma nel contempo non rappresentano un alibi per una squadra che al momento è all’undicesimo posto (insieme al Genoa) per reti realizzate in campionato. Un numero che fotografa perfettamente il momento dei capitolini, che non riescono più a creare e soprattutto tramutare in gol le opportunità.

    GLI ERRORI DI SARRI - Nella sfida contro il Napoli sorprendono - e a dire il vero lasciano perplessità - alcune scelte di Maurizio Sarri, sia nella formazione iniziale che a gara in corso. Decisioni che nel ‘day after’ non trovano apparentemente spiegazione, considerate diverse variabili. Per il tecnico biancoceleste arrivano risposte positive sotto il profilo dell’atteggiamento. La reazione attesa dopo la debacle di Riyadh è arrivata, anche se non è bastata per i tre punti. il pari a reti inviolate contro il Napoli non è certamente da buttare, ma lascia il retrogusto amaro di quell’occasione che doveva essere colta al volo per svoltare la stagione in Serie A ma che è stata sprecata.

    SCELTE - Nella formazione iniziale la novità è Cataldi al posto di Rovella. Una scelta che sorprende ma che poi non viene ripagata con una prestazione opaca del numero 32 biancoceleste. Il momento di forma dell’ex Monza, oltre alla necessità di avere un palleggio maggiore contro un Napoli che tiene per lunghi tratti il pallone ma in maniera del tutto sterile e che non lascia spazi, spingono ad appoggiare la tesi che confuta la scelta di puntare su Cataldi per gran parte del match. Ma sono i cambi di Guendouzi prima e Isaksen poi, di gran lunga i migliori della Lazio, a lasciare perplessi. La scelta di tenere in campo gli evanescenti Luis Alberto e Felipe Anderson risulta un mistero: perché Sarri si è privato dei migliori? Certamente gli ultimi due rappresentano due leader non solo tecnici ma anche dello spogliatoio, ma una decisione dettata da fattori che vanno oltre l’aspetto puramente tecnico e situazionale sarebbe ai limiti del paradossale.

    MANCA IL GOL - Un solo tiro in porta con Castellanos e un paio di conclusioni da fuori di Isaksen, che non ha trovato lo specchio della porta, oltre al sinistro di Cataldi. La produzione offensiva della Lazio nel match contro il Napoli non va oltre questi sporadici episodi nel corso dei 95 minuti di gioco. Troppo poco per una squadra che ci ha provato soprattutto con il danese, che però è mancato ancora una volta nella decisione finale. “È un problema che dobbiamo risolvere. Come? Sta alle caratteristiche tecniche dei giocatori” ha sentenziato Martusciello, il vice di Sarri, in conferenza stampa. Certamente le qualità dei calciatori fanno la differenza, sia se parliamo di decisioni che di esecuzione, ma a questa Lazio sembrano mancare quelle idee, quelle trame di gioco e quei movimenti per arrivare con maggiore facilità alla conclusione. “Non si va a scuola a studiare il gol, noi possiamo lavorare tatticamente ma fino a un certo punto poi l'altro pezzettino devono metterlo i giocatori” ha aggiunto Martusciello. La verità sta sicuramente nel mezzo, ma servirebbe nuova linfa anche dal punto di vista della manovra per porta la Lazio a calciare con più continuità verso la porta avversaria.

    MERCATO - Il countdown è ufficialmente partito. Alle 20 di giovedì si chiude la finestra invernale di calciomercato. Ci si chiede se la società interverrà per regalare una soluzione offensiva in più a Maurizio Sarri sugli esterni, in avanti. La stagione con più bassi che alti di Felipe Anderson (che vede il futuro sempre più a tinte bianconere che biancocelesti), i problemi fisici che hanno attanagliato finora Zaccagni e Isaksen e la carta d’identità di un Pedro che ha confermato più volte di non poter più ricoprire il ruolo da titolare, evidenziano una necessità di intervenire in quella zona specifica del campo. A Sarri servirebbe un profilo in più sugli esterni, capace di giocare sia a destra che a sinistra, ma soprattutto in grado di saltare l’uomo e creare superiorità numerica. Difficile pensare che un acquisto possa essere la panacea per tutti i ‘mali’ offensivi della Lazio, ma certamente può regalare un’opzione in più al tecnico, da poter utilizzare da qui a fine stagione, con la Lazio impegnata su più fronti tra la corsa al quarto posto, gli ottavi di Champions League e la semifinale di Coppa Italia.

    DAY AFTER - Un punto guadagnato o due persi? All’indomani della sfida contro il Napoli, in casa Lazio ci si interroga sul bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Senza dubbio la risposta caratteriale della squadra, reduce della bruttissima prova di Riyadh contro l’Inter, è arrivata, ma davanti ad un Napoli nettamente rimaneggiato resta l’amaro in bocca per un’occasione sprecata. La corsa Champions resta praticamente invariata e sempre alla portata dei biancocelesti, che però contro la formazione di Mazzarri avrebbero potuto dare un’accelerata importante e sfruttare le difficoltà dell’avversario per balzare in avanti e confermare la propria candidatura al quarto posto.

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