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Laziomania, Correa va mandato via: i nomi per sostituirlo
CORREA OUT - L'anno scorso in alcune partite ho apprezzato davvero Correa: ha giocato ad un livello superiore, va detto e ammesso. È un giocatore che ha colpi, fisico, forza, incredibile capacità nell'uno contro uno. Ma senza voglia ha anche dimostrato di diventare tutto il contrario: indolente, ectoplasmatico, noioso. In alcune partite è anche stato indecoroso, fino ai limiti dell'irritazione. Detto ciò: è sacrificabile sull'altare di Sarri. Non perdiamo il sonno per lui: può giocare nel 4-3-3, ma in tanti possono giocarci meglio. Può migliorare con Sarri, ma in tanti possono fare meglio. Può essere decisivo, ma in quel ruolo ci sono scelte, idee, opportunità. Salutare, direbbe un famoso jingle estivo.
E LUIS ALBERTO - Ora altra doverosa premessa nel bel mezzo di questo articolo: pochi ammirano, rispettano, amano il giocatore e l'uomo Luis Alberto più di me. Lo apprezzo come si fa con i fratelli un po' talentuosi, geniali, straripanti, un po' estrosi un po' stro. Sai già che ti faranno impazzire, ma li ami. Sai già che è un errore dargli la macchina, ma hai già le chiavi in mano. Io ho sempre le chiavi in mano quando Luis chiede la macchina, la palla, qualsiasi cosa. Ma cerco una coerenza di fondo: se, dopo aver conosciuto Sarri, dovesse ancora manifestare anche un solo dubbio, un'insofferenza, una qualche voglia di andare altrove, beh, salutare. Ci serve da morire, sarà quasi impossibile sostituire il suo genio, la sua visione, il suo calcio antico e bellissimo e puro. Ma con questo nuovo corso serviranno motivazioni a mille, non bombe ad orologerie. Ha tempo per pensarci, ma non troppo. In cuor mio spero che non debba nemmeno rifletterci. Ma il calcio è strano, Beppe.
I NOMI - Come in Igli, il resto langue? Marusic si è confermato, dietro qualcuno potrebbe partire, a centrocampo forse no, Strakosha- Reina come si risolve? Serve un altro portiere. E Basic? E un esterno OVVERO BRANDT? E se Shaqiri si propone, vale la pena di averlo dopo aver letto su un noto giornale che è un alieno? Tutte cose sul tavolo del ds. E sullo stesso tavolo si giocherà tutto quello che non potrà raggiungere Sarri con tutta la forza del sul calcio. Ovvero quel dettaglio: gli allenatori geniali incidono e indirizzano, ma non bisogna mai dimenticare un banale dettaglio. Credere in un allenatore, in Sarri, fino in fondo vuol dire questo: dargli quello che gli serve. E farlo sentire parte integrante di una visione comune. Sulla seconda si sta già lavorando bene, ora tocca alla prima, tocca a Tare. Altrimenti l'esperienza del nostro alla Juve insegna: l'entusiasmo finisce, e cominciano i problemi di formazione.