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    Laziomania: Re Cecconi corre, la Lazio vince

    Laziomania: Re Cecconi corre, la Lazio vince

    • Luca Capriotti

    Re Cecconi corre, in una serata d'altri tempi, nell'Olimpico gelido, vuoto, se non per pochi romantici che non sanno che farsene di una televisione e del tepore degli appartamenti. Re Cecconi corre, nel filmato che la Lazio ha preparato per celebrarne la vita, nel giorno della scomparsa. Una chioma bionda che a molti non dirà nulla, ma ai romantici, quelli che sono allo stadio, fa chiamare il capo a terra, all'inizio. Come la Lazio china il capo al Genoa, facendosi riprendere due gol. 

    Ma poi, quei pochi romantici, alzano lo sguardo, al cielo. Come la Lazio, che passa il turno, sotto i colpi dei titolarissimi di Inzaghi, sempre più decisivi, Milinkovic e Immobile. Re Cecconi corre, Inzaghi accoglie il coro dei pochi romantici rimasti, Djordjevic non esulta e mastica gol e rabbia, mentre Biglia, anche lui biondo con il suo Gesù tatuato tesse gioco e riflette sul suo futuro.

    Lulic festeggia il suo compleanno con una vittoria, ma contro la Juventus non ci sarà, ma tutto sfuma nel freddo. Magari guardando a terra, e in cielo, masticherà meno amaro.

    E in fila, e si allunga la fila, i giocatori delusi, tristi, intristiti, arrabbiati. Luis Alberto e dietro Hoedt e dietro Djordjevic, che stringe i pugni e non esulta, come se dovesse portare rispetto al suo stesso rancore buio, a quei fischi che l'hanno spesso accompagnato, in 7 mesi di lungo digiuno.


    Re Cecconi corre, tra gli spalti vuoti, entrano i tifosi del Genoa, altri romantici, anche loro, in una fredda serata pre-Juventus. Re Cecconi corre, quei pochi romantici lo ricordano, a capo chino, o guardando in cielo, a seconda di quanto l'amore consente, permette, allarga i cuori. Qualcuno spera, qualcuno non spera da tempo, qualcuno spera nonostante quel giorno lontano, in una gioielleria romana.  Re Cecconi corre


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