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    Laziomania: questa non è la Lazio di Sarri, ma di Lotito

    Laziomania: questa non è la Lazio di Sarri, ma di Lotito

    • Luca Capriotti
    La nuova Lazio di Sarri verrà presentata, a breve. Cominceranno Cancellieri e Casale, poi via via tutti gli altri, compreso Vecino, solo da ufficializzare. Un nuovo volto, aria nuova nello spogliatoio. Ora la domanda: come ci siamo rinforzati? Sul numero, sulla congruità dello stesso, sulle pedine da inserire in abbondanza eravamo tutti d’accordo. Leggo poco, devo ammettere, un pensiero un minimo razionale sulla qualità degli acquisti. Chi ha visto Mario Gila ne è felice, per dire, si parla di Maximiano come di un portiere molto coraggioso, spesso fuori dai pali. La scelta della Lazio è sicuramente quantitativa, con una serie di nomi di spessore meno eclatante, più concreto. Questa non è la Lazio di Sarri, ma di Lotito.

    LA LAZIO DI LOTITO - Intendiamoci, il mister ha avallato tutti gli acquisti, sicuramente ha guidato questa inusuale e abbondante serie di acquisti, uno dopo l’altro, tantissimi già in ritiro ad Auronzo di Cadore. Il tipo di acquisti è alla Sarri, se mi passate il salto logico: si tratta di giocatori capace di espandere il proprio range di competenze, (facilmente) migliorabili, se mi passate la cit. di Tare, Igli, il grande escluso. In questa nuova stagione avremo la difesa  – almeno la difesa – totalmente rivoluzionata. E ancora non sappiamo davvero se lo sarà anche la mediana, in parte. Una manna, dopo un’annataccia, ma anche un grosso punto interrogativo. Qui interviene la fiducia in Sarri: è di fatto la reale garanzia. La chiamiamo la Lazio di Sarri perché ci sembra che lo sia, perché sappiamo che in parte lo è, perché speriamo lo diventerà sempre di più. Di questa speranza – per quanto poggiata su basi solide – stiamo costruendo la prossima stagione. Ma di fatto, in realtà, se ci fate veramente caso, questa è la Lazio di Lotito.

    Questa è la Lazio di Lotito per tanti motivi. Prima di tutti, sembra che il Pres l’abbia costruita in prima persona, con una linea di interventismo forte che non si vedeva da anni. Ha ripreso seriamente in mano la sua creatura, che negli ultimi anni aveva un po’ lasciato in altre mani, per quanto fidate. I motivi sono molti, il risultato è uno: questa Lazio è il risultato del suo diretto lavoro. Non solo: è anche la squadra di Lotito per altri motivi laterali. Non è la Lazio degli aerei privati americani, o delle presentazioni sontuose di nomi di grido. Altra pasta, altro tenore: si tratta di nomi indubbiamente utili, perfino affascinanti per storia, vissuto o potenzialità. Ma questo calciomercato, per quanto numericamente importante, è stato low profile. Una Lazio concreta, di fatto. Nomi di grido? Poco o niente. Nomi altisonanti? Nemmeno. Nomi che potrebbero esserci dannatamente utili, e di certo sono quelli che vuole Sarri? Praticamente tutti.  La Lazio delle solide realtà, la Lazio in tutto e per tutto di Claudio Lotito, immobildreamista della prima ora. Ci si chiede un po’ che cosa abbia attratto così tanto Lotito, così tanto da riprendere in mano la Lazio, da mettersi a fare calciomercato, da cambiare uno status quo che imperava da anni. Ma la risposta mi sa la sapete già, è la stessa cosa che è bollo di garanzia, la stessa speranza. Ovvio, è sempre Maurizio Sarri.

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