Laziomania: sta ritornando la squadra di due anni fa?
Il calciomercato chiama, la bellezza risponde: uno potrà parlarci ancora di offerte multimilionarie, centinaia di milioni. L'altro ci parlasse ancora e ancora di Siviglia. Ci dicesse ancora quanto è bella, quanto è esotica, quanto merita una visita, quante stelline gli darebbe su TripAdvisor. Ma nel frattempo centellinassero questo fantastico calcio: Luis Alberto è l'anima visionaria di questa squadra, Milinkovic il gigante d'acciaio e seta. La prima giornata li consacra: tre assist, il primo furbo, ma delizioso, il secondo di un'intelligenza deliziosa, barbina, rara, il terzo potenza e visione. Luis Alberto ci ricorda ancora una volta perché i tifosi della Lazio lo chiamano "il Mago". Perché sorpassa il confine della realtà per entrare in una dimensione in cui conta il mondo magico, in cui il tocco fatato ha un suo senso, una sua realtà concreta. Milinkovic ci ricorda ogni giorno quanto la Serie A sia un tetto troppo basso per la sua altezza, punto.
LA LAZIO DI 2 ANNI FA - La Lazio, diciamolo subito, gioca benissimo, sembra quella di 2 anni fa, l'estetica torna al potere con grande sfarzo e profusione di bellezza. E lo fa con i suoi filosofi del bello. Milinkovic fa delle cose soprannaturali: questo è un giocatore che è talmente una perla rara da far sbocciare un sole ogni volta che tocca il pallone. Fa un gesto tecnico pazzesco sul gol di Immobile, stop e sventagliata senza guardare, una robba che in Serie A non fa quasi nessuno, che in Europa fanno in pochi. Milinkovic ogni volta dimostra come chi non lo apprezza non capisca niente di calcio. Secco, senza possibilità di sindacare: c'è un mondo che apprezza Milinkovic, tutto il resto del mondo semplicemente farebbe bene a guardare un altro sport, e forse lo fa, di nascosto.
MERCATO FURBO - Tare ha parlato di mercato furbo, per puntellare. Probabilmente, per aiutare Inzaghi in quello che sarà un anno 0, serviva un mercato da 10. E invece si è vivacchiato, con l'ottimo Lazzari e un po' di scommesse-idee interessanti, che forse fioriranno. Ma qui il miracolo lo fa sempre l'allenatore, e i suoi meravigliosi interpreti: da loro dipenderà molto, la vera furbizia è affidarsi a loro, amen.
IMMOBILE FA GOL - Poi là davanti Immobile fa gol, fa sempre la stessa cosa, sbaglia qualcosa ma perché Audero prova ad allestire un duello uno contro uno, ma, nonostante parate in successione, l'unica cosa che gli riesce è di alzare il livello dello scontro, il livello estetico, la caratura tecnica. E quando la Lazio alza il tiro, Milinkovic, Luis Alberto giganteggiano. E qualcuno critica le loro valutazioni, il valore che gli dà la Lazio. Ma rientrano in quella fetta di pagani che non sanno quello che fanno, dicono, che, segretamente, ogni domenica guarda altri sport - con tutto il rispetto. E per rispetto a questo bellissimo ritorno della Serie A, per rispetto di questa esplosione favolosa di colori, tocchi di fino, potenza, strapotere, perfino parlare di calciomercato sembra una blasfemia. Per tutto quello che c'è di sacro, bello, incredibile, quanto sarebbe bello se potessero toccare il pallone solo Milinkovic, Luis Alberto, Correa, Immobile, e tutti gli altri potessero solo meravigliarsi e battere le mani?