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    Laziomania: Questa l'ha persa Inzaghi e ce la siamo data in faccia da soli

    Laziomania: Questa l'ha persa Inzaghi e ce la siamo data in faccia da soli

    • Luca Capriotti
    Questa l'ha persa Inzaghi, con la decisa complicità dei suoi. Abisso non mi ha fatto impazzire - tutti e due i gol nascono da palle un po' sporche - ma la Lazio si fa due reti da sola, mentre il Verona era impegnato a fare la battaglia, e non a tirare. Tanto che manco una punta mette Juric. Si vede che, alla fine, sapeva di avere dalla sua il miglior alleato: un approccio come sempre troppo blando della Lazio, e due errori. Il primo di Lazzari, che corregge in rete un tiro che andava fuori, senza nessuno a ribadirlo dentro se non lui. Il secondo clamoroso di Radu, su cui si dovrebbe aprire da tempo un discorso di successione che fatichiamo ad immaginare, come sta succedendo da anni con Lulic.

    MA LA PERDE INZAGHI - Juric ce l'ha incartata, poco da dire. Un allenatore preparato, con idee, a volte perfino troppo coraggioso, quasi folle: mettere Tameze a fare pressing a tutto campo alla fine gli ha fatto fare il gol vincente, ma inizialmente sembrava una follia. Peccato che la Lazio, dall'altra parte, fosse messa peggio in campo, e senza grosse idee per eludere il pressing del Verona, se non dare palla alta a Milinkovic. Comunque crea di più del Verona: nel primo tempo almeno due palle gol nitide, almeno altre due nella ripresa più la meraviglia di Caicedo, un gol che vale il prezzo del biglietto (frase che ora ha molto meno senso, visto che negli stadi di gente che paga il biglietto proprio non se ne vede da mesi). Inzaghi non solo non riesce a caricare a dovere i suoi, ma lancia una formazione che è tutta un messaggio sbagliato: Akpa Akpro vicino a Leiva al posto di Luis Alberto è una mancanza di rispetto verso la qualità dello spagnolo. Il sostituto doveva essere Andreas Pereira, senza se e senza ma. Prima scelta sbagliata, la seconda, lasciatemi dire, riguarda Marco Parolo: non può giocare là. Si sacrifica, lo stimiamo, gli vogliamo bene, ma a 35 anni non si può reinventare difensore. La Lazio ballava solo dalla sua parte, un motivo ci sarà pure stato. Terzo errore: piuttosto che vedere Marusic a sinistra io mi caverei gli occhiali. Non ce la faccio: di fatto non affonda mai, si accontenta di uno stentato compitino. Mi spiace, ma non avere un sostituto di Fares continua a pesare. Aggiungo: anche non aver comprato un difensore di livello si sta dimostrando un disastro nell'economia della stagione. Per inciso: Pereira al posto di Akpa - che pure fa bene - Hoedt al posto di Parolo con Acerbi a destra, al posto di Marusic piuttosto avrei messo di nuovo Fares, magari cambiandolo nel secondo tempo. 

    LO AIUTANO I SUOI - Queste sconfitte non sono più rare: Samp, Udinese, Verona, tutte squadre contro cui Inzaghi non ha fatto nemmeno un punto. E non lo fa perché il mister continua ad avere un inspiegabile braccino corto su una rosa che dovrebbe essere lunga nelle intenzioni, ma non lo è nella pratica. Se il mister non utilizza i pochi che Tare ha ritenuto di mettergli a disposizione, la colpa non è più solo di un mercato che continuo a ritenere non da 6. La colpa comincia ad essere anche di Inzaghi. Poi  in campo non ci va lui: i due gol sono due regali, Silvestri para tanto, Immobile è in una di quelle pochissime partite storte, si fa perfino male Acerbi, una specie di stella cometa nella sua esperienza alla Lazio, non era mai uscito. Ma il succo resta: se vuoi rispondere battaglia per battaglia a Juric, con le scarse energie fisiche e mentali la regali la partita. Detto ciò, bando ai drammi: il mio fegato non è d'accordo, ma purtroppo dobbiamo ritenere queste sconfitte naturali. Ora la Lazio avrà 2 mesi e mezzo di partite più distanziate, potrà provare a rimettere nelle gamba allenamenti ed idee. Anche Inzaghi avrà qualche giorno in più per pensare alle partite, si tratta comunque della prima Champions da allenatore, deve aggirare alcuni limiti che ha, crescere. Il mio fegato non ci sta a perdere queste partite, la testa però ora deve rispondere con calma. Non solo la mia, ma quella di tutto l'ambiente. La Champions chiede dazio. Ora basta regali però, e come è già successo tra Strakosha e Reina, vanno cambiate anche altre gerarchie...

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