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Laziomania: possiamo davvero cedere Stefan De Vrij?
Ma focalizziamo l'attenzione almeno per un momento su Stefan De Vrij. Il difensore centrale orange è dato per ceduto. In scadenza 2018, i contabili esterni (non sapevate che la Lazio si avvale di contabili esterni, perlopiù giornalisti, incaricati di vigilare incessantemente sul suo bilancio?) certificano un introito intorno alla cessione del giocatore di 35 milioni. La domanda reale da porsi è: può questa Lazio liberarsi a cuor leggero di Stefan De Vrij? Prima risposta d'istinto: sì.
Può, perché in effetti ha in rosa Bastos (che ha dimostrato di avere difetti forse addestrabili, ma anche grossi pregi), Wallace (che ha avuto una battuta d'arresto capitale al derby, ma ha dimostrato di poter fare il titolare), Hoedt (che ha avuto una battuta d'arresto in autostima prima del mercato invernale, poi prontamente ristabilita grazie ad un filotto di presenze).
Risposta più approfondita: forse no, o meglio, non così a cuor leggero, non senza la pretesa di vederlo prontamente sostituito. E con un giocatore di uguale calibro. Nel senso che dovrà essere un difensore centrale intelligente nelle letture, con margini di crescita, forte di testa, bravo ad uscire palla al piede ed in grado di reggere la marcatura senza troppe amnesie (che ogni tanto che il buon De Vrij si concede).
In Premier lo vogliono, l'Inter ci pensa, la caratura del giocatore non è in discussione (anche se qualcuno discute, e molto, la sua tenuta fisica).
Quello che a volte frega l'ambiente Lazio è un certo navigare a vista. De Vrij non può rinnovare? Si vende, e con il tesoretto...
Bene il tesoretto, meglio ancora l'investimento successivo. Vendere è lecito, rimpiazzare degnamente è un dovere.