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    Laziomania: ossessione Lotito, dopo la Roma ha paura anche la Juve

    Laziomania: ossessione Lotito, dopo la Roma ha paura anche la Juve

    • Luca Capriotti
    C'è chi lo sogna dietro il vetro della doccia, come in un celebre film, chi che spunta, con occhi spiritati, nella fessura della porta. Claudio Lotito all'improvviso non è più una macchietta, è diventato l'ossessione di tutti i suoi avversari. All'improvviso nessuna fa più quelle interviste un po' maccheroniche, analizzandolo come una specie di "cinghialotto" folcloristico alla sagra del pecorino romano. All'improvviso tutti scrivono di lui, una specie di archetipo del male, addirittura alleato del Covid-19. Claudio Lotito ha anche dei difetti. 

    DIFETTI DEGLI ALTRI SU LOTITO - Ad esempio, uno dei grandi difetti degli avversari di Lotito è accorgersi di lui sempre, sempre quando è troppo tardi. Alla fine è già capitato anche ai cugini giallorossi, che sono passati da 'Lotito resisti' a guardare la classifica con un certo terrore, ad approcciare i derby con la speranza di non prenderne troppi, sorpresi di pareggiarli. Hanno sottovalutato Lotito, incensato Pallotta, ora farebbero forse a cambio. Il problema degli altri è esattamente questo: nella guerra contro Lotito pensano sempre di avere di fronte un avversario normale. Anche la stampa lo tratteggia sempre in maniera errata: adesso Agnelli all'improvviso è diventato il paladino della Salute contro chi, come Napoli e Lazio, vorrebbero addirittura allenarsi, in vista di un eventuale ritorno in campo a maggio. Addirittura, l'augurio di qualcuno dalle parti di Torino, sarebbe un contagiato  a Formello, per far capire la gravità della situazione. Un'affermazione talmente orrenda che solo la paura - di perdere lo Scudetto, davvero? - o il momento di estrema difficoltà può suggerire di mettere nero su bianco.

    I DIFETTI VERI DI LOTITO - La Lazio vuole tornare in campo - prima o poi, e comunque decidendo con le altre squadre - perchè spera che il Coronavirus retroceda, perda terreno. Spera, Lotito, ovviamente di salvare introiti, campionato, salute dei suoi campioni, tutto in una volta sola. Vuole vincere pure sulla pandemia. In realtà Lotito ha un grande, incredibile difetto per gli altri, pregio per i suoi interessi (che spesso coincidono con quelli della Lazio): non vuole vincere, vuole stravincere. Se per lui il campionato è uno scenario in cui esprimere potere - i successi della Lazio lo galvanizzano, ma non sono un obiettivo primario, non sempre - allora questo specifico campionato, che forse per la Lazio è quasi irripetibile, deve essere una specie di rivelazione dei suoi sforzi continui. Per questo pretendere che ora molli l'osso, perfino di fronte una pandemia, significa solo dimostrare ignoranza sulla sua figura. Non ha mai mollato nessun osso, in nessuna situazione: dalle querelle con i giocatori, alle poltrone, al mercato. Quando vi avvicinate il suo sistema, non vi fate aggredire dalle mandrie di cellulari, dal sapore romano del suo motteggiare, dalle sue diete. Lotito non molla mai il suo obiettivo: vuole la salute dei suoi e vuole che si allenino, vuole gli introiti e vuole gli stadi pieni, vuole un mercato che decide lui e una Ferrari. Vincere non va bene: vuole stravincere, non solo sul campo.  

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