Calciomercato.com

  • Getty Images
    Laziomania: ora diventa grande

    Laziomania: ora diventa grande

    La Lazio ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra importante: una compagine che gioca bene, domina l’avversario per novanta minuti e vince senza troppi problemi. Non stupisce tanto questo in realtà, ma che lo ha fatto contro il Sassuolo, cioè una squadra che non può essere definita grande. Contro una provinciale, una di quelle squadre contro cui la Lazio solitamente, dopo qualche vittoria consecutiva, perde senza appello, senza nemmeno presentarsi in campo. 
    Ieri la squadra di Pioli appena scesa in campo ha fatto capire come sarebbe andata a finire: Felipe Anderson imprendibile, Keita finalmente ritrovato e volenteroso, il solito Parolo e l’intelligente Cataldi ed udite udite, un Marchetti finalmente di nuovo decisivo, quel portiere che due stagioni fa regalava punti alla Lazio, contro i neroverdi si è rivisto ed infatti sullo 0-1 ha salvato il gol del pareggio emiliano su Zaza compiendo un vero e proprio miracolo. Insomma i biancocelesti, anche grazie alla sconfitta del Napoli a Torino, ora possono tornare a parlare dell’Europa dei grandi ma bisogna farlo a bassa voce senza farsi sentire per non fare voli pindarici che non hanno mai fatto bene dalle parti della Capitale. Questo è un momento cruciale per la stagione della Lazio, la Coppa Italia e la Fiorentina in campionato (quando proprio i partenopei affronteranno l’Inter) potranno dire cosa ne sarà di Klose e compagni. Nel frattempo però i tifosi si possono godere il trecentesimo gol di Klose in carriera, di un Felipe Anderson mostruoso, un gol geniale, assist incredibili e giocate da vero campione: ‘Non tutti possono permettersi di indossare la maglia numero 10 del Santos, lui sì’.
    Per diventare grande però la Lazio deve migliorarsi, il primo miglioramento passa per la maturità, oggi era solo la prima prova che però non basta per passare l’esame che ha ancora tanti piccoli test per definirsi superato.

    Altre Notizie