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    Laziomania: Non sono Lotito ma...

    Laziomania: Non sono Lotito ma...

    • Luca Capriotti
    Non sono Lotito, ma. Cosa dobbiamo aspettarci in casa Lazio da qui alla fine del mercato? Oramai, con la campagna acquisti in entrata praticamente terminata (se non qualche operazione laterale in caso di cessioni, per ora piuttosto complicate) l'attesa è solo un po' vigile, attenta. Attualmente le quotazioni di Milinkovic a Roma anche per la prossima stagione salgono, ma le tentazioni ci sono, e si respira una specie di ronda dei pensieri attorno al giocatore: quelli dei tifosi, che vorrebbero tenerlo a questo punto; quelli degli addetti ai lavori, che continuano, ogni giorno, a captare interessamenti (anche smentiti dagli interessati, come quello del Milan); quelli della Lazio, che comunque in caso dovrebbe trovare un sostituto, anzi forse l'ha già trovata, anche se Ramires, l'ex Chelsea, a me francamente non fa impazzire. 

    C'è una nicchia di tifosi, pervasa di una certa funerea negatività, che già va dietro al feretro di Milinkovic venduto all'ultimo giorno di calciomercato, senza possibilità di essere sostituito, con Lotito che, in barba a qualsiasi regola perfino fisica, si mette proprio in tasca 120 milioni in pezzi da 1 euro, e va a comprasi i Polaretti al bar di Tor San Lorenzo. Stiamo calmi: va bene le ferie, va bene l'ombrellone, il sole, il mare e i tricchetracche, ma mettetevi il cappellino che fa caldo. Ogni tanto seguire i consigli eterni come il serpente che si morde la coda, quelli di Studio Aperto, funziona, eh, anche in questi tempi iconoclasti, in cui ogni conoscenza scientifica viene meno, sopraffatta dal "non sono un medico ma". 

    Non sono Lotito, ma credo che sarebbe suicida, a questo punto del mercato, non solo destrutturare il progetto tecnico vendendo Milinkovic senza trovargli un erede degno (ripeto, scusate, ma Ramires non mi piace, e non sono nemmeno così certo che sia lui il post-serbo) ma anche rispedire a quel paese il rapporto faticosamente ricostruito con una larga fetta di tifosi. Non così larga come la società sperava (Tare ha avuto parole dure al proposito), ma abbastanza larga da far ben sperare, abbastanza "allargabile", abbastanza pronta a sostenere la squadra. Che mal digerirebbe la cessione di uno degli uomini-simbolo, a questo punto, senza un grande colpo. 

    La società ha sempre detto che Milinkovic non è in vendita. In effetti non lo è, ma certi giocatori hanno mercato per la loro stessa esistenza. Probabilmente, l'attesa di un'offerta per Milinkovic ha agitato le notti dei laziali almeno quanto l'arrivo delle ferie. Anzi, meglio, l'arrivo delle tasse per i liberi professionisti. Ti aspetti il colpo basso, ma non sai quanto sarà pesante. 

    In realtà, per ora di colpi bassi non ce ne sono stati, manca poco alla fine del mercato, ma sappiamo tutti e due, io e te, caro lettore, che bastano poche ore a far quadrare un acquisto. Qualche ora in più, se "bisogna inventarsi il modo di farlo all'interno del fair play finanziario". Bontà loro, ammetterlo. 

    Vorrei tanto parlare di un possibile cambio modulo, col passaggio a 2 punte (e quindi un'altra punta, al posto di Caicedo), che mi piacerebbe molto vedere in campo, ma vi ho già allontanato dal mare abbastanza. Se siete laziali, su Milinkovic qualsiasi cosa io scriva sarete comunque un po' in tensione. Se siete di altre squadre, sarete convinti della bontà e giustizia dell'operato dei vostri dirigenti, e vi sentirete legittimati a pretendere uno sconto, abbassando il valore del giocatore che è sì degno dell'interesse delle big d'Europa, però che costi 10 euro, dai, pure se lo vuole il Real Madrid deve avere il costo contenuto, mica ci vorrete far sforare il fair play finanziario? Cosa siete, mostri senza cuore? Se siete Lotito, forse state pensando ai Polaretti, almeno a guardarlo con occhi di bragia e terrore. Se siete tranquilli, vuol dire che il calciomercato non vi interessa, e forse seguite il  cricket. Sicuramente vi godete di più le vacanze. 

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