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    Laziomania: Muslera, e un bambino in uno stadio vuoto

    Laziomania: Muslera, e un bambino in uno stadio vuoto

    Torna Muslera. Ti ricordi di Nando Muslera? O meglio, cosa ti ricorda Nando Muslera? Lazio contro Muslera, sciamano ricordi. Aria da bambino, Muslera arriva a Roma a 21 anni, alto, dinoccolato. Nando, lo chiamano subito a Roma, dal suo nome, Fernando. Torna Muslera. Ti ricordi di Nando Muslera? Lui, sostituito da Ballotta dopo troppi errori. Signori, c'è un Ballotta tra di voi? In questi giorni in radio chiamano e dicono: "Se andiamo in Serie B, vedrete che va via". E chi la Serie B l'ha fatta, l'ha vissuta, trema solo al pensiero, rispondendo: "Non scherziamo, non nominiamola nemmeno". E via di pennellata, di spaccato, di momento-Lazio. 

    Ci ricorda, Nando Muslera, che l'anno del suo arrivo alla Lazio eravamo appena arrivati terzi, quell'anno abbiamo giocato la Champions, ed è stato l'ultimo anno in cui la Lazio ha giocato la Uefa Champions League, ha sentito la musichetta che tutti sanno intonare, che tutti riconoscono, di cui tutti percepiscono il brividino. Ci ricorda che quest'anno la Lazio quel brividino lo ha appena percepito, si è fermata sulla porta. Ci ricorda che la fluttuazione biancoceleste tra anni da dimenticare e anni da ricordare è diventata oramai una costante, quasi proverbiale, come un certo sorrisino amareggiato. Quello di Petkovic, l'ultimo a sbarcare in Asia Minore, il gol di Webò e Kuyt, il colpaccio di mano di Radu, evidente solo per Collum, l'arbitro dell'incontro. Qualcuno ricordi: sicuramente Marchetti, poi anche Radu, appunto, Lulic, Candreva, Mauri. Loro c'erano, loro si sno bruciati nel catino infernale del Sükrü Saracoglu. Nessuno ricorda mai i vinti, e Petkovic lo sa bene, anche se vincitori di una Coppa che tutti ricorderanno ancora a lungo. "Così ci rimettono i bambini", sospirano in radio. Ma no, niente delicate tematiche parlamentari in ballo, ma l'altrettanto delicato tema: "cosa pensa un bambino, in uno stadio vuoto?". 

    Stamattina in radio dicevano "Prometti che non ti arrabbierai più dai, a parlare degli infortuni della Lazio". Torna Muslera. Ti ricordi di Nando Muslera? Promettiamolo tutti, coraggio, dice il Favolista. Non buttiamoci giù. Fino alla prossima volta. Fino al prossimo ritorno, al prossimo incontro che, come un ritornello, ci ricorderà ancora del tempo che passa inesorabile, ci immergerà ancora a forza negli odori e sapori di questa stagione travagliata, cosa resterà di Nando Muslera? Ci si parerà di fronte un gol di Ambrosini e di un rigore parato in finale di Coppa Italia. E ci ricorderà, ancora una volta, quel ritorno prossimo venturo di Muslera, una certa musichetta, e piazzerà sul viso dei tifosi della Lazio un sorriso forse, che un sorriso, parlando di calcio, dovrà esserci sempre. Ma un sorriso amaro, il più cupoamaro dei sorrisi. E nel frattempo torna Muslera, che sembra uguale, sempre lo stesso, e non è l'unico. Magari senza quel sorriso amaro, l'unica risposta, alla domanda. Cosa pensa un bambino, in uno stadio vuoto?

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