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    Laziomania: Milinkovic fa quello che deve, ma date tempo a Pereira

    Laziomania: Milinkovic fa quello che deve, ma date tempo a Pereira

    • Luca Capriotti
    Tutto quello che serve. Milinkovic Savic contro un ottimo Spezia fa tutto quello che è necessario per far vincere la Lazio: sradica il pallone del primo gol e lo serve con la dovuta precisione a Ciro Immobile (in gol da 8 partite consecutive). Poi la chiude di fatto, facendo navigare i suoi fino al gol di Nzola in acque relativamente tranquille. E lo fa con quello che sta diventando il suo marchio di fabbrica, il calcio di punizione perfetto: aveva già iniziato con Sirigu, stavolta è Provedel ad assistere al passaggio della cometa calciata dal serbo, alleluja. Quello che mi fa sorridere di Milinkovic Savic è che probabilmente è arrivato ad un livello superiore: è decisivo, pur giocando una partita non eccezionale. Riesce a far vincere i suoi, anche faticando molto. 

    FATICACCIA SPEZIA - La cifra stilistica della partita è proprio questa: è stata un'immane faticaccia. Prima di tutto perché lo Spezia gioca un buon calcio: deciso, ordinato, con un'idea e identità molto precisa. E lasciatemi dire, anche molto sfacciata, senza timori: un plauso ad Italiano, che ha costruito una bella creatura. Aggiungo che questo match di Serie A è finito stritolato tra due partite di importanza vitale per la Lazio: si sta di fatto giocando un obiettivo stagionale primario, la Champions League. Il pareggio in Germania è stato un antipasto della partita che servirà contro il Brugge martedì, tra pochissime ore. Un match da dentro o fuori, con due risultati possibili, che la Lazio però dovrà giocare per vincere. Non ci sono alternative: la Lazio non sa fare altro. Effettivamente, lo abbiamo visto anche contro lo Spezia, quando deve gestire lo fa con maggior fatica. Devo ammettere che la maturità c'è stata, ma anche i rischi (due pali, contro i due gol in fuorigioco millimetrico dei biancocelesti, va detto). 

    ORIZZONTE CHAMPIONS MA SU CHI CONTARE? - Banale dire che tutti ci aspettavamo una partita faticosa: con l'orizzonte Champions così vicino, pervasivo e decisivo, ai più esperti tra noi lo Spezia sembrava la classica possibile buccia di banana. Non è stato così, tutto quello che era necessario è stato messo in campo. Ora bisogna chiedersi su chi effettivamente Inzaghi potrà contare per alzare l'asticella: Marusic a sinistra è sacrificato, si impegna e rappresenta una generosa alternativa ma siamo alle solito. Il rischio c'è: questo ruolo potrebbe mortificare un giocatore a cui è già stato comprato un titolare in faccia. E Lulic? Quand torna? Lo avremo da gennaio? Un grande tema, che prima o poi andrà aperto. Aggiungo che Pereira continua a farmi simpatia e lo ritengo immensamente tecnico, ma mi pare abbia fatto meglio da mezzala che da vice Correa. Non vorrei inciampasse nell'equivoco tattico: capiamolo subito se gli piace fare la seconda punta - che Correa quello fa, con licenza di abbassarsi  o svariare - altrimenti rischiamo di mortificarne il talento, che c'è eccome. Diamogli tempo: il gol in millimetrico fuorigioco poteva chiuderla, fino all'ultimo può decidere le partite. Ci serve al top, può essere davvero uno dei punti di forza di questa stagione.

    REINA, TUTTO QUELLO CHE SERVE - Capitolo portiere: Reina non si può togliere. Mi dispiace per Strakosha, ma questa esperienza, tranquillità, e la mano che mette sul primo dei due legni Spezia sono un mix di cui ora la Lazio, in questo momento così delicato, ha bisogno come il pane. Tutto quello che serve: praticità, cinismo, non guardare in faccia a nessuno, cattiveria, forze dosate. Mille di queste partite, se finiscono così, senza abituarsi però. Non dimentichiamo chi siamo: una squadra che ama giocare a calcio. Tutto quello che serve contro il Brugge: un ultimo immenso sforzo, per un approdo storico agli ottavi di finale. Un sogno, tutto quello che serve è un pratico sogno coi piedi per terra.

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