Redazione Calciomercato
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Laziomania: messaggio Champions, ma occhio ai 'rigorini'. Col Napoli partita della verità
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Trasformare una pratica da archivare agevolmente dalla teoria alla pratica è affare tutt’altro che semplice. Specialmente se la protagonista in questione è la Lazio, squadra storicamente capace di complicarsi la vita da sola. Ma non la Lazio di Marco Baroni. Questa squadra continua a far brillare gli occhi e incantare grazie a una serie di fattori: concentrazione, gioco espresso, finalizzazione e il mix tra voglia di vincere e applicazione, divertendo anche i protagonisti stessi con il pallone tra i piedi. Quella che sembrava la più classica delle partita 'trappola' contro il Monza si ben presto trasformata in una gara a senso unico, in cui il tempo la Lazio è apparsa quella di qualche mese fa, brillante e sbarazzina, elimnando definitivamente le scorie di qualche risultato storto e senza la fatica dei tanti impegni ravvicinati. Come se la stagione fosse ancora agli inizi e questa squadra avesse ancora energie e potenziale da mettere in campo.
Dopo l'importante successo di Cagliari, la Lazio porta a casa un’altra vittoria contro un avversario di caratura inferiore ma che fa di tutto inizialmente per complicare i piani di Zaccagni e compagni. Tocca a Marusic, infatti, mascherarsi da goleador e abbattere il muro eretto dal Monza di Bocchetti. In un soffio, al 31’, lo spetto di 'trappola' e gara 'pericolosa' svaniscono, lasciando spazio al gioco spumeggiante di una formazione che diverte un'Olimpico gremito e soprattutto si diverte.
Gli imprevisti non mancano, ma la Lazio prova a voltare le spalle alle sfortuna e dopo l’infortunio di Dia trova ancora una volta un Pedro eterno, capace di realizzare la prima doppietta in Italia. Sono finiti gli aggettivi per un calciatore che il prossimo 28 luglio spegnerà 38 candelino ma che gioca e segna con una facilità disarmante, trascinando i compagni di squadra più giovani. Un vero e proprio esempo per tutti per fame, dedizione e voglia di non arrendersi mai.
La Lazio di Baroni sembra avere un doppio volto: da una parte un collettivo straordinario, capace di rendere tutti protagonisti grazie ad una manovra fluida e a movimenti ormai consolidati, e dall’altra il lavoro dei singoli, che si prendono la scena, ma senza rubarla ai compagni. È il caso di uno straripante Taty Castellanos, che interrompe l’incantesimo Olimpico e torna a segnare in casa a cinque mesi dalla rete contro il Verona. Il tutto dopo aver servito due assist e messo in porta prima Marusic e poi Pedro. Una prestazione da incorniciare per l’argentino, che continua a incrementare il bottino personale e dimostra sempre più di meritarsi la pesante eredità di Immobile.
Quella dell’Olimpico contro il Monza è stata la Lazio ‘tipo’ di questa stagione, una squadra capace di approcciare come meglio non si potrebbe alla gare, aggredire l’avversario, superare le difficoltà e sbloccare il risultato, per poi continuare a macinare gol e gioco, senza fermarsi fino al triplice fischio. Una Lazio che non solo fa cantare e sognare l’Olimpico, ma che dimostra di divertirti in campo, coinvolgendo tutti gli uomini della rosa. Un segnale fondamentale in vista di un tour de force alle porte e di una seconda parte di stagione in cui ci sono tanti obiettivi importanti in palio.
Con la vittoria contro il Monza, la Lazio risponde nuovamente alla Juventus ed effettua il controsorpasso sulla squadra di Thiago Motta, reduce dal successo di Como. Un messaggio forte e chiaro alle rivali da parte dei capitolini, che non vogliono fermarsi e vogliono dire la loro fino alla fine nella corsa ad un posto nella prossima Champions League. Un percorso a ostacoli con tante pretendenti, dalla Roma alla Fiorentina, impegnata stasera a San Siro. Tutte avvertite dall’ennesimo messaggio lanciato da Baroni e i suoi al campionato con una 'manita': la Lazio c’è, rigori (o forse ‘rigorini’, come li aveva definiti direttamente Rocchi) permettendo.
Sì, perché la giornata che si conclude stasera con Inter-Fiorentina non fa che aumentare caos, polemiche e confusione in tema di decisioni arbitrali. In Como-Juventus, il tocco di mano di Gatti che, seppur involontariamente, sposta il pallone dalla disponibilità dell’avversario lascia più di qualche dubbio, mentre il rigore concesso alla Roma per il contatto Angelino-Marcandalli non poteva essere - a detta degli esperti - oggetto di on-field review per la lievissima entità. Eppure il direttore di gara non ha avuto esitazioni nel decretare il penalty… Episodi su episodi che si aggiungano alla lista infinita di situazioni simili con interpretazioni differenti a distanza di pochi giorni o addirittura ore. Un qualcosa che incide in maniera importante e forse decisiva nel raggiungimento degli obiettivi.
All’orizzonte c’è la più classica prova del nove per Zaccagni e compagni. L’appuntamento da non sbagliare, l’esame che definisce lo status e il ruolo di questa squadra in questo campionato. Domenica prossima alle 18:00 arriva all’Olimpico il Napoli capolista, ferito dopo i due pareggi di fila contro Roma e Udinese e assetato di punti e vittorie. Il test ideale per la Lazio, che in questa stagione ha battuto solo i partenopei in campionato tra le big. Vincere contro la squadra di Conte significherebbe dare tutt’altra dimensione alle ambizioni di questa Lazio, che al netto dei numerosi aspetti positivi di una stagione finora straordinaria ha mostrato quella che è una lacuna evidente, ovvero l'incapacità di trovare il risultato contro concorrenti dirette, un aspetto che può pesare e non poco al termine del campionato e precludere il raggiungimento dell’obiettivo finale. Una prova di maturità da non sbagliare assolutamente. La chance per dimostrare di quale pasta è fatta questa squadra e infrangere definitivamente anche il tabù vittoria con le big. Lazio, cosa vuoi essere nella Serie A 2024/25? Sta a te dimostrarlo, l'occasione è all'orizzonte.
Dopo l'importante successo di Cagliari, la Lazio porta a casa un’altra vittoria contro un avversario di caratura inferiore ma che fa di tutto inizialmente per complicare i piani di Zaccagni e compagni. Tocca a Marusic, infatti, mascherarsi da goleador e abbattere il muro eretto dal Monza di Bocchetti. In un soffio, al 31’, lo spetto di 'trappola' e gara 'pericolosa' svaniscono, lasciando spazio al gioco spumeggiante di una formazione che diverte un'Olimpico gremito e soprattutto si diverte.
Gli imprevisti non mancano, ma la Lazio prova a voltare le spalle alle sfortuna e dopo l’infortunio di Dia trova ancora una volta un Pedro eterno, capace di realizzare la prima doppietta in Italia. Sono finiti gli aggettivi per un calciatore che il prossimo 28 luglio spegnerà 38 candelino ma che gioca e segna con una facilità disarmante, trascinando i compagni di squadra più giovani. Un vero e proprio esempo per tutti per fame, dedizione e voglia di non arrendersi mai.
La Lazio di Baroni sembra avere un doppio volto: da una parte un collettivo straordinario, capace di rendere tutti protagonisti grazie ad una manovra fluida e a movimenti ormai consolidati, e dall’altra il lavoro dei singoli, che si prendono la scena, ma senza rubarla ai compagni. È il caso di uno straripante Taty Castellanos, che interrompe l’incantesimo Olimpico e torna a segnare in casa a cinque mesi dalla rete contro il Verona. Il tutto dopo aver servito due assist e messo in porta prima Marusic e poi Pedro. Una prestazione da incorniciare per l’argentino, che continua a incrementare il bottino personale e dimostra sempre più di meritarsi la pesante eredità di Immobile.
Quella dell’Olimpico contro il Monza è stata la Lazio ‘tipo’ di questa stagione, una squadra capace di approcciare come meglio non si potrebbe alla gare, aggredire l’avversario, superare le difficoltà e sbloccare il risultato, per poi continuare a macinare gol e gioco, senza fermarsi fino al triplice fischio. Una Lazio che non solo fa cantare e sognare l’Olimpico, ma che dimostra di divertirti in campo, coinvolgendo tutti gli uomini della rosa. Un segnale fondamentale in vista di un tour de force alle porte e di una seconda parte di stagione in cui ci sono tanti obiettivi importanti in palio.
Con la vittoria contro il Monza, la Lazio risponde nuovamente alla Juventus ed effettua il controsorpasso sulla squadra di Thiago Motta, reduce dal successo di Como. Un messaggio forte e chiaro alle rivali da parte dei capitolini, che non vogliono fermarsi e vogliono dire la loro fino alla fine nella corsa ad un posto nella prossima Champions League. Un percorso a ostacoli con tante pretendenti, dalla Roma alla Fiorentina, impegnata stasera a San Siro. Tutte avvertite dall’ennesimo messaggio lanciato da Baroni e i suoi al campionato con una 'manita': la Lazio c’è, rigori (o forse ‘rigorini’, come li aveva definiti direttamente Rocchi) permettendo.
Sì, perché la giornata che si conclude stasera con Inter-Fiorentina non fa che aumentare caos, polemiche e confusione in tema di decisioni arbitrali. In Como-Juventus, il tocco di mano di Gatti che, seppur involontariamente, sposta il pallone dalla disponibilità dell’avversario lascia più di qualche dubbio, mentre il rigore concesso alla Roma per il contatto Angelino-Marcandalli non poteva essere - a detta degli esperti - oggetto di on-field review per la lievissima entità. Eppure il direttore di gara non ha avuto esitazioni nel decretare il penalty… Episodi su episodi che si aggiungano alla lista infinita di situazioni simili con interpretazioni differenti a distanza di pochi giorni o addirittura ore. Un qualcosa che incide in maniera importante e forse decisiva nel raggiungimento degli obiettivi.
All’orizzonte c’è la più classica prova del nove per Zaccagni e compagni. L’appuntamento da non sbagliare, l’esame che definisce lo status e il ruolo di questa squadra in questo campionato. Domenica prossima alle 18:00 arriva all’Olimpico il Napoli capolista, ferito dopo i due pareggi di fila contro Roma e Udinese e assetato di punti e vittorie. Il test ideale per la Lazio, che in questa stagione ha battuto solo i partenopei in campionato tra le big. Vincere contro la squadra di Conte significherebbe dare tutt’altra dimensione alle ambizioni di questa Lazio, che al netto dei numerosi aspetti positivi di una stagione finora straordinaria ha mostrato quella che è una lacuna evidente, ovvero l'incapacità di trovare il risultato contro concorrenti dirette, un aspetto che può pesare e non poco al termine del campionato e precludere il raggiungimento dell’obiettivo finale. Una prova di maturità da non sbagliare assolutamente. La chance per dimostrare di quale pasta è fatta questa squadra e infrangere definitivamente anche il tabù vittoria con le big. Lazio, cosa vuoi essere nella Serie A 2024/25? Sta a te dimostrarlo, l'occasione è all'orizzonte.
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Obiettivamente la Lazio ha almeno cinque o sei punti frodati dagli arbitri