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    Laziomania: Mea culpa, umiliati ma non è (solo) colpa del mercato

    Laziomania: Mea culpa, umiliati ma non è (solo) colpa del mercato

    • Luca Capriotti
    Tutto normale? Successo ad Atalanta, alla Lazio: la Champions ti uccide la stagione? La gara tra Lazio e Udinese rientra in una logica del tutto normale, in quest'ottica: le squadre che non hanno del tutto la mentalità per affrontare la Champions non riescono a dare continuità anche in campionato. Un po' una questione di inesperienza, un po' servirebbero tipo 3 squadre. Ma attenzione: fare un girone di Champions da 9 non autorizza a questi cali mentali su più partite. 

    NON C'ENTRA IL MERCATO (MEA CULPA) - Ok, le motivazioni Champions contro l'Udinese non ci sono, ma le partite si possono giocare anche stanchi, anche stracchi, demotivati. Ma perdere così, no. Figurarsi, nemmeno contro una squadra falcidiata, senza il suo miglior attaccante, ma con grandissima voglia e ordine in campo, oltre che alcuni elementi di qualità (come non ha mai mancato di sottolineare copiosamente il commento tecnico di DAZN, dicono abbia giocato nella Lazio, pensate, avevo il suo poster). Ma tutto normale: ne ho parlato a lungo con i tifosi su Twitter, ci ho riflettuto, continuo a pensare che la Lazio abbia toppato una parte della campagna acquisti (sicuramente Fares, ma quando Pereira inciderà in queste partite allora cambierò idea). Ma faccio dietrofront su una cosa: la rosa inadeguata non può essere la madre di questa sconfitta, avevo sbagliato focus. Mea culpa. Ok, a sinistra c'é Fares di una timidezza che viene voglia di chiedergli se per caso ha mai giocato un qualche sport, fino ad ora. Ma non mi sento di farne una colpa al povero ex Spal: é l'approccio che mi ha disgustato, quel primo tempo in cui avremmo potuti prenderne 4. Non può essere solo colpa di un mercato che ho già definito pieno di scommesse. Il focus, stavolta, va messo su altro: in primis sul fatto che non sia tutto normale, che queste partite post Champions vanno vinte, con le buone o le cattive. 

    ROSA ADEGUATA O NO - Tutto normale, ma la Lazio per sostituire Fares deve farsi carico di rovinarci le diottrie con Marusic, che a destra ha già ampiamente dimostrato di non essere un titolare, figuriamoci fuori ruolo. Tutto normale ok, ma Cataldi queste partite da titolare non le deve sbagliare, altrimenti presto o tardi farà capire ai piani alti che così, giocando così, faticherebbe a giocare in questa Udinese, circa 10 posizioni di classifica sotto. Tutto normale, ok, ma Inzaghi non riesce sempre a preparare adeguatamente le partite ogni 3 giorni. Per limiti di tempo, ovvio. Questa Udinese sapeva come mettere in difficoltà la Lazio. I nostri, correvano a vuoto. Inzaghi sta facendo un piccolo miracolo, sta guidando una nave in una tempesta di tamponi, focolai, inchieste, polemiche. Ma stavolta qualcosa è venuto meno, e lui sa bene cosa.

    COLPE DI INZAGHI E LO STESSO VIZIETTO - Tutto normale, questa è solo - o già - la seconda gara toppata male in questa stagione. Che ha già visto qualche strano caso - dichiarazioni fuori luogo di Acerbi, Luis Alberto social - ma la Lazio sembra comunque in grado di dire la sua. Deve puntare in alto: questo genere di prestazioni NON sono normali. Non dovranno mai esserlo, se si vuole accrescere una mentalità vincente e non provinciale. Europea, oserei dire. Inzaghi può aver toppato la formazione, o averla preparata così così, ma il problema é la testa, l'approccio mentale. C'entra Inzaghi? Anche. Ma la Lazio nei suoi giocatori ha sottovalutato l'Udinese. I big latitanti hanno fatto il resto, denudando anche le carenze di chi magari avrebbe solo bisogno di più tempo (Fares, io ancora ci credo). 

    INACCETTABILE - Inzaghi questa cosa la deve risolvere: non é possibile o accettabile l'approccio orrendo che ha avuto la Lazio. Che ha più genitori: una totale incapacità di capire la partita, di leggerla, come se non fosse manco stata preparata, e questi malcapitati si fossero trovati insieme per caso ad affrontare il Dream Team (che umiliazione, il loro torello finale, sotto lo sguardo scialbo di un arbitro ragioniere) Qualche acquisto che sta toppando, e scelte sbagliate di Inzaghi. Ma lasciatemi dire, su tutto la testa: la squadra ha avuto un approccio mentale orrendo, spaccone, superficiale, come se il risultato fosse una mera formalità. Benvenuti in Serie A, le formalità non esistono. 

    IL VIZIETTO DELLA LAZIO - Un vizietto, quello di questi ragazzi, di svegliarsi tardi, di arrivare dopo, di non onorare l'intera partita che non può sempre correggere Caicedo alla fine. Già successo, e non solo con la Samp. Tutto da buttare in questa Lazio stagionale? No, Champions da 9, campionato ancora alla portata, con una classifica molto corta. C'è tempo, ma bisogna lavorare seriamente sulla mentalità e sulla testa. Tutto da buttare in questa partita? Salvo solo la voglia di Immobile e qualcun altro nel secondo tempo. Tutto normale, anche le altre perdono dopo la Champions? Certo, ma occhio: ad un certo punto la classifica si allungherà, bisogna farsi trovare pronti. Tutto normale anche il nostro post partita, con lo stomaco intorcigliato, una sana arrabbiatura, qualche conversazione su Twitter, pensando che può capitare di farsi fare una testa così da una squadretta da bassa classifica, che ha umiliato chi, a rigor di obiettivi, dovrebbe andare in Champions, e nella stessa coppa sta facendo bene. Questa contro l'Udinese é la strada sbagliata, pensare al mercato per una volta non era corretto, lo ammetto. Ma ammettano anche Inzaghi e i suoi, e in fretta: questa stagione è troppo importante per prendere gol da un Pussetto o un Forestieri qualunque.

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