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Laziomania: Manuale per i più piccini, come non diventare Keita e Lotito
Prima regola di buon comportamento, figliolo. Le bugie hanno le gambe corte, pure se dribblano bene. Non si dicono, mai e poi mai: per esempio, c'era una volta un agente che, ne bosco oscuro, andava dicendo in un'intervista che il suo assistito avrebbe giocato poco con Inzaghi. Bugia, di quelle che fanno diventare il naso lungo e ogni possibile trattativa breve: Keita ha giocato in totale 5844 minuti, di cui 2075, guarda caso, con Inzaghi, nella scorsa stagione.
Seconda regola di comportamento: impara a fare di calcolo. Poi ovviamente la storiella di marzapane del rinnovo: ma come, non era mai stato offerto! Eppure poi compare una mail, sempre in quella foresta oscura. Specchio specchio delle mie brame, chi è il più titolare del reame: 31 presenze, 21 da titolare, 10 in sostituzione di. Settimo giocatore per presenze, 13esimo per minutaggio, terzo in attacco. Ah, la Lazio giocava con il 4-3-3 che sbadato.
Terza regola di comportamento, questa da non dimenticare: non sottovalutare mai le conseguenze del tempo. Già, se un contratto scade nel 2018, il rinnovo va preparato per tempo, apparecchiato, coccolato. Proprio come non ha fatto Lotito. Ah, un'altra cosa da non sottovalutare mai: le conseguenze dell'amore. O del non amore. Tutto quello che non è successo, in questa brutta, triste, grottesca favola, da una parte chi non ha saputo amare un tesoro, dall'altra chi ha detto qualcosa di storto, incompleto, in una folle strategia parallela di separazione. Una favolaccia. Senza lieto fine, per nessuno.