Laziomania: il punto più basso in Europa con Lotito. Bocciato il mercato di Tare, ora Champions a tutti i costi
Finché rimarrà una competizione ibrida, a metà tra chi scende dalla Champions e chi passa il girone, sarà complesso arrivare fino in fondo. Che non significa impossibile. Il punto più basso forse dell'era europea di Lotito. Nell'anno in cui bisogna raggiungere il più alto.
ORA LA CHAMPIONS - La aspettiamo. Svolta la doverosa premessa, altra breve piccola introduzione: sono convinto che Lazio e Rennes avrebbero dovuto tirare fuori un girone molto migliore. La sorpresa Cluj - che tanto sorpresa non era, e il Celtic ne sa qualcosa - è solo una Lazio molto più debole che però ci ha creduto. Ma ce lo stiamo dicendo da un po': questa Lazio può anche uscire, purché nel nome di qualcosa di superiore. La Lazio può uscire solo se ha seriamente in testa di lottare per la Champions fino alla fine. Serenamente, solo se davvero è convinta che l'unico modo per lottare per la Champions fino alla fine sia risparmiare le forze, contare gli uomini, rendersi conto.
MERCATO FALLIMENTARE - Igli Tare dovrebbe farsi due conti in tasca per quanto riguarda l'ultimo mercato: gli era stato chiesto di prendere riserve all'altezza. I vari Vavro, Jony e compagnia bella per problemi diversi non sono riusciti nemmeno a passare un girone francamente almeno alla loro altezza. Non hanno mai convinto, e questo è una grossa sentenza sul suo mercato estivo. Ed è un pollice verso, se non fosse stato chiaro. La aspettiamo. Se la Lazio in campionato fa veramente bene non lo deve al Tare 2019-20 edition, ma ai Tare precedenti, ai Natali passati: già ha messo le mani avanti per gennaio, come dicono quelli bravi. La Lazio non investirà, e ora, senza Europa League, diventa anche complicato lasciare fuori quei ragazzi che invece stanno dando tanto. Penso a Caicedo, ma pure ai vari Bastos, al povero Proto - molto bene ieri - Patric, lo stesso Marusic che prima o poi tornerà disponibile, Cataldi e compagnia cantante. Tutti quanti, quelli che invece non hanno deluso, avranno meno chance. Un peccato per loro, ma la Lazio ora ha bisogno di essere cinica. Ha bisogno di andare fino in fondo.
LE CONGIUNTURE - C'è la sensazione, ma magari i fatti mi smentiranno, che possa addirittura essere l'ultimo anno di Inzaghi se i suoi non dovessero andare in Champions. Per una questione di ambizioni, scenari, motivazioni, non di amore. Un motivo in più per lottare fino alla fine, un motivo in più per sfruttare anche le congiunture astrali che fanno parte di un percorso importante. Il Napoli che incespica, e dovrà trovare una nuova compattezza, l'Atalanta che qualche altro punto lo perderà, ma sta vivendo un sogno e vorrà riprovarci. E poi la nemesi di sempre, le due date segnate da sempre sul calendario dei tifosi della Lazio. Loro ci saranno, questo è certo. E allora sta alla Lazio continuare nel solco profondo di una serata magica, di una vittoria storica, quella appena agguantata contro la Juventus. Già l'attesa freme, già la sento nell'aria. Alla fine, Europa League o no, io c'è solo una cosa che aspetto da anni. E non sono l'unico, non credo di essere l'unico. Quella maledetta musichetta. Fateci sentire quella maledetta musichetta.