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Laziomania: Luis Alberto è pazzo, e questo è un bene
IL METAVERSO DI LUIS - Luis Alberto vive un suo metaverso, universo parallelo, chiamatelo come vi pare. Si tratta di un mondo assurdo per noi comuni borghesucci, un mondo in cui ogni estate può raccontarci quanto sia bella la Spagna, in cui ogni fischio è una bega personale da risolvere con una bordata da fuori area che zittisce critiche ed espande nell’aria un forte odore di bellezza. Non ci risolve niente questo spagnolo perché lui per primo è un rompicapo per sé stesso, ma lo è perché tutti lo siamo, solo che lui lo ammette. Non è un prigioniero, come molti di noi, di quello che si pensa, di quello che bisognerebbe dire e non si dice, di gabbie dorate. Quando l’aereo della Lazio faceva schifo, lo ha detto. Quando qualcosa non gli piace, si legge subito nella sua faccia ombrosa di Don Chisciotte. Il problema con lui forse è proprio questo: siamo noi i suoi mulini a vento, siamo noi comuni mortali. Lui vive da un’altra parte, ma quando si manifesta qui, lo fa con della roba talmente alta, talmente altra, che ti fa vincere le partite come successo contro la Sampdoria o ti fa sacramentare o ti fa andare fuori orbita. Se c’è un sistema, non è anti-sistema Luis Alberto, è proprio un altro multiverso. Se c’è un universo tangibile, lui non viene da qui, da oggi.
INCOMPRENSIONI - Per questo è pure difficile capirlo eh. L’impressione del suo rapporto con Sarri è spesso questa: che il tecnico toscano, alla fine, lo abbia capito. Che non c'è niente da capire, tanto non ci arriviamo. O meglio, abbia capito che questo spagnolo pazzo è come una piena del Nilo: non sappiamo quando, non sappiamo come, ma arriverà qualcosa da queste acque limacciose che lo compongono, e sarà qualcosa che darà vita. Per questi tempi fortemente polarizzati, Luis Alberto non è il terzo polo, ma il polo al cubo, o nel sottoscala dove vivono maghetti, incubi, sogni mal riposti e incredibili meraviglie vintage. Per questo è difficile che ci sia un’opinione uguale all’altra su di lui: è un grande calciatore, certo, è tecnico, certo, ma trovatemi un tifoso che abbia la stessa variazione sul tema su questo ragazzo, che lo consideri in maniera perfettamente uguale ad un altro tifoso. Tutti aggiungeranno un aneddoto, un particolare, una roba per cui l’esperienza con Luis Alberto è totalmente folle, sacra, dissacrante. In fondo, alla fine, è una specie di esperienza, Luis Alberto, e per ognuno è diversa. Non è una roba da Tik Tok, è più la discesa in una specie di piramide aliena in Alien contro Predator. Vi diranno che così non si comporta un calciatore, che è ingiusto, che è lento, che è un ingrato e che alla fine non è moderno, non è adatto, non è Sarrista, non è un 10, non è una mezzala. Però ora per favore, ripetete tutto questo mentre raccogliete quella fucilata da dentro la porta, grazie. Se volete capirlo, state già un passo indietro a lui. Se lo volete come voi, fateci il callo: per fortuna esiste qualcosa che non vi assomiglia.
SANTA PAZZIA - Questa santa pazzia onestamente è una di quelle cose che mi fa credere nel calcio, ma in generale in qualsiasi cosa che non sia la normale routine della vita. In business-language direbbero che Luis Alberto pensa e gioca out of the box, ma è l’ennesima metafora in cui costringerlo, l’ennesimo vestito che gli sta stretto, largo, non gli sta eppure gli sta benissimo. In un calcio business e muscolare e qatariota lui vuole andare al Cadice e ridere e zittire e poi fare cuori e poi che vada tutto alla malora, ma non il calcio, ma non il suo calcio. Dopo tanti anni, troverete chi ha gridato per farlo vedere e chi per farlo giocare, e va bene così ragazze e ragazzi, signori e signore. Va benissimo così, perché questo succede quando si incontra un uomo che non si limita e non è basic, non è incasellabile, non fa le X dove gli dicono di farle. Dio benedica questi uomini, questi pazzi completi, questi esempi di umanità profonda. Luis Alberto è pazzo, e questo non è solo un bene, ma è il meglio che potrebbe capitarci. Ma non per il calcio, per i risultati, gli obiettivi, nono, proprio per noi. Personalmente, per noi nel profondo. Luis Alberto è pazzo, e sarebbe assurdo e folle e scostumato essere davvero come lui. E sarebbe bello.