Laziomania: le solite cose, il solito Lotito
IL CASO GONDO - Breve riassunto per chi non ne sa molto. Gondo è un ex Primavera Fiorentina di grande talento che l'anno scorso ha aiutato tanto la Salernitana a salire in Serie A. Comprensibilmente, i granata lo volevano di nuovo nella massima serie. Ma no, ovviamente no: la FIGC si è all'improvviso ricordata che Lotito aveva due società - le ha da anni, ma ok - e no, non può. Deve vendere in tempi veloci, a prezzi stracciati, la sua seconda creatura. E basta con questi scambi con la Lazio, per favore. Quindi niente, dalla Lazio non può arrivare nessuno, nemmeno il Gondo di cui sopra.
Ora, nella vicenda ci sarebbe poco da fare, ci potremmo chiedere all'origine se chi ha i soldi e ha voglia e ha competenze possa avere più società, e quali meccanismi mettere in atto per permetterlo o vietarlo. Ci si può chiedere se, dopo aver tollerato questa doppia proprietà per anni - ovviamente regolarizzandola - sia poi giusto costringere Iron a vendere in così poco tempo, ovviamente a prezzo stracciato. Ovviamente il nostro quando è messo alle strette tira fuori sempre un asso dalla manica. Ha ridato il cartellino a Gondo, ha rescisso il suo contratto. In seguito la Salernitana lo ha ripreso. I titoli: LA FIGC INDAGA. VUOLE VEDERCI CHIARO. Ovviamente non è un'operazione di quelle che ti fanno sentire i putti che cantano e i santi che dicono Osanna. Ovviamente il nostro quando si sente attaccato si difende in tutti i modi in cui può. E niente, pure stavolta può. E tutti gridano allo scandalo, ma sarà veramente difficile dimostrare che Gondo, alla fine, è stato ceduto dalla Lazio alla Salernitana. Sono pronto a scommettere che pure stavolta, dopo tanto gridare, il nostro sorriderà col suo sorrisetto reatino.
IL CASO IMMOBILE - Vabbè, qui ci spendo poche parole, tanto è talmente palese che la partita contro la Bulgaria è stata dominata, che la Nazionale ha giocato bene, bene davvero, e che quindi crocifiggere Immobile è totalmente inutile, e dannoso, che nemmeno lo dirò. Sto qui, molto contento, a registrare come non ce la facciamo proprio a considerarlo un valore per la nostra nazionale e uno dei migliori giocatori del nostro campionato. Troppo forte l'antipatia per Immobile, che per una speciale transustanziazione sta prendendo su di sé i peccati del suo presidente. Ma, e qui parlo ai tifosi della Lazio: non difendetelo. Dalle critiche ragionevoli ci si può difendere, dal resto del fango, a furia di dibattersi dentro, si rischia di sporcarsi come chi lo sta manovrando.
IL CASO LOTITO MINACCIOSO - L'altro grande caso social di questi giorni riguarda la frase di Lotito su Inzaghi. Che i due si siano lasciati male è un fatto, e probabilmente è colpa delle indecisioni di Inzaghi. Detto ciò, quando si usa il termine minaccia - anche sui social - bisogna sapere che si sta configurando un possibile reato. Il nostro non è stato tenero, ma più che "minaccia mafiosa" - altro possibile reato in agguato, o pensate di poter scrivere davvero quello che volete - a me sembra un molto romano modo di tirargli addosso un po' di sfiga, al massimo. Del tipo: non avrai successo. Conoscendo Lotito, è quasi peggio di una minaccia - vive in un mondo sicuramente non impermeabile al magico - ma francamente gridare allo scandalo per una frase di malaugurio mi sembra veramente una roba degna dei social, e di chi li commenta. Il nostro poteva essere più elegante? Forse sì. Si tratta di un avvertimento in stile mafioso? Ma. Per. Favore. Per favore, ogni tanto dimenticate di essere sui social, e ricordate di avere qualcosa tra naso e nuca.
p.s. Siamo sicuri, fuori da queste emergenze incredibili, che non ci serva un certo David Luiz?