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Laziomania: le paure irrazionali su Sarri
IL MERCATO DI SARRI - Leggiamo un attimo il momento: Europei in corso, Lazio che si muove sul mercato cercando di assecondare le richieste di un allenatore nuovo, con le idee chiare. Cercate di capire i giornali: i movimenti di Tare come sempre sono barlumi, piccole intuizioni, lampi. Difficile capire del tutto, avere un quadro su cosa stia DAVVERO facendo, è un intreccio nel buio e nell'ombra, con uomini fidatissimi, selezionati, muti o quasi. Si sa poco, e quel poco diventa "pressione di Sarri su Tare", e il solito immarcescibile "Sarri vuole arrivare ad Auronzo con 20 giocatori". Per chi fa giornalismo Lazio da anni, è un ritornello: non ci chiediamo se verrà cantato questo tormentone estivo ma solo quando. E come sempre, non siamo rimasti delusi: è chiaro a tutti che la Lazio non potrà vendere 20 giocatori prima di Auronzo, ma tutti la riteniamo una condizione inderogabile quasi ogni anno. E quasi ogni anno poi li fissiamo zompettare sul campo sotto le Tre Cime di Lavaredo, e assistiamo al "il tecnico li sta valutando", che a volte sfocia in "è molto colpito da", che puntualmente poi viene prestato in Belgio con tanti saluti all'amoruccio estivo contro le selezioni del Cadore.
LA VERA PAURA - Chiaro, il fatalismo resta, ed è legato ad una sfiducia endemica nei confronti della società: come fa un tecnico così bello, desiderato, arrivato con tanto entusiasmo a rimanere? Non ce la facciamo ad ammettere che una qualche parte della crescita della Lazio non sia solo dovuta ad Inzaghi, ma anche a chi l'ha scelto, pasciuto, cresciuto, anche sopportato qualche volta. E lo ha sempre sostenuto, anche quando "non cambia mai modulo, giocano sempre gli stessi, etc etc". Per inciso, Sarri fa giocare sempre gli stessi: segnatevi questa critica, la risentiremo a novembre. Fa parte del Piano Editoriale Permanente di chi non è mai troppo soddisfatto. Sarebbe un peccato, sprecare 2000 anni di storia romana in un rigurgito di felicità nuova. Meglio prepararsi al peggio, e prepararsi ad incolpare Nerone di aver bruciato in un'unica vampa di mercato nullo l'entusiasmo estivo. Questa è semmai la vera paura: che la Lazio non supporti Sarri. Altro che dimissioni o altro: gli ultimi 3 mercati veramente brutti devono far riflettere. La vera paura: che Tare non sia davvero così bravo. La vera paura: che Tare non ce la faccia ad accontentare Sarri. La vera paura: che la Lazio sbagli di nuovo mercato. Sarri o non Sarri, è Tare che deve alzare l'asticella davvero. E portarsi dietro Lotito, Sarri, la piazza. Con l'unico mestiere che conti: i colpi. Veri, in prospettiva, perfino sconosciuti, quelli che vuole. Ma i colpi.