Laziomania: le frasi tipiche che i tifosi della Lazio adorano sentire a gennaio
La finestra di mercato di gennaio è attesa dai tifosi della Lazio quanto una cena dalla suocera (a parte la mia, ovviamente). Ha lo stesso appeal di un big Mac dopo un pranzo di matrimonio di 14 portate: diciamo che le giocate di Leitner incuriosiscono addirittura di più.
Le ragioni sono molte, affondano nel mito, ma c'è chi ricorda con passione l'aura mistica di Saha, o il gelo attonito degli sguardi di Bisevac, per rimanere in tempi gloriosi recenti. Diciamolo per dire, ma davvero la Lazio a gennaio raramente ha affondato il colpo. Ma ha regalato un lessico, tra il giornalistico e l'arrabbiato serio, che è diventato di famiglia per i tifosi della Lazio.
Accanto alla parola babbo, mamma, c'è da sempre "brusca frenata" nella trattativa, "affare congelato", acquisto "sfumato". Non solo, di solito "per comprare bisogna prima vendere", e "il giocatore X blocca l'arrivo del giocatore Y". E di solito il suddetto giocatore X ha il minutaggio di un Primavera, e gode di grande stima, enorme, smisurata: nessuna stima.
Ma anche i tifosi hanno un lessico sempreverde: l'allenatore di solito "non si è imposto con la società" (variabile soft) e il ds "sará anche un grande conoscitore di calcio ma". La deriva luttuosa annuncia sempre già il primo gennaio: "È sempre la stessa storia, non avete imparato?". Frase che è capace di tagliare le gambe ai più grandi sognatori. Se Steve Jobs fosse stato laziale, probabilmente la sua celebre azienda avrebbe chiuso da decenni, al grido "gli iPhone alterano l'equilibrio dello spogliatoio"
Ma una frase, una sola, è più affascinante e granitica di un claim pubblicitario, o di uno spot storico. Un'attesa dolce, un lungo cammino che trova il suo compimento. Tutti la aspettano, è il Natale di gennaio, l'apparizione definitiva, la soddisfazione suprema, il cuore della vita intima del popolo laziale. "Giocatore X? Non l'abbiamo mai trattato". Ed è subito ardente felicità, dopo tanta disattesa pazienza.