A Roma le chiamano grandi manovre. Sono le stesse che, in altri tempi, si snodavano prima di un conclave, nei corridoi bui, tra le famiglie aristocratiche? No, sicuramente no: però un certo, simpaticissimo, senso di accerchiamento i tifosi della Lazio lo sentono. Tanto da arrivare perfino (qualcuno) a risentirsi se l'attacco di turno riguarda Lotito (magari per le sue mire sulla Lega B), arrivando perfino ad avere una certa concordanza di opinioni con Diaconale, la voce della società su alcuni casi spinosi.
Ma come mai questo senso di soffocamento?
Sarà che c'era una volta uno Scudetto negato alla Lazio, e c'era questa settimana l'attacco allo scudetto del 1915, o meglio alle richieste avanzate, con una forte e ammirevole generosità, dall'avvocato Mignogna, che ha sensibilizzato l'ambiente Lazio al riguardo. La Lazio non meriterebbe quello scudetto, secondo un altro avvocato. Che i tifosi della Lazio giurano di fede giallorossa (toh). Ed il derby di carta bollata è servito, ma in questo calcio di scandaloni, 'ndrangheta e soldi cinesi da paradisi fiscali, stavolta è facile capire chi sarà il campione, e chi invece agita solo le acque.
C'era una volta un prezzo di biglietti concordato per il derby tra le due società. C'era, perché i soliti perfidi additano la biglietteria giallorossa. Rea di aver abbassato i prezzi per favorire l'affluenza allo stadio (ma senza offerte Sky, e ce ne duole).
C'erano una volta le barriere. Già, perché pare che la Roma si stia adoperando con zelo encomiabile per farle togliere. Permettendo così finalmente alla Curva Sud di tornare allo stadio. Sempre prima del derby di ritorno in Coppa Italia, ma non siate malevoli, ogni riferimento è puramente casuale.
C'erano una volta le grandi manovre. Ma le uniche grandi manovre di cui vogliamo parlare sono quelle di Inzaghi. Che è riuscito nella grande manovra di compattare l'ambiente, lanciare una squadra oltre ogni ragionevole previsione in alto, e farci piacere Strakosha. Che magari non sa nemmeno cosa siano, le grandi manovre. E forse è meglio così, molto meglio così.