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    Laziomania: Lazio, stagione 2

    Laziomania: Lazio, stagione 2

    • Luca Capriotti
    La stagione 2. Una stagione del tutto atipica aspetta tutti i tifosi di calcio, quelli della Lazio compresi. Una stagione lunga, spezzata a metà, nel nome di un calcio globalizzato – diranno i buonisti – o molto attratto da fonti di denaro che possano sostenerne l'elefantiaca e iperventilata grandeur. 

    La Lazio, come si sta muovendo? L'impressione è: velocemente, per i nostri standard. Credo che un giocatore arrivato a Roma a giugno sia una specie di Cometa di Halley, il prossimo lo vedremo nel 2045 (sì, ci sarà ancora Lotito). Stagione 2: già cambiano i protagonisti, è delineato il calendario. 

    Marcos Antonio è un ottimo giocatore, e lo dimostrerà: vedo molta certezza sul fatto che sia l'erede naturale di Leiva, non ne sono sicuro, per me farà pure mezzala, ma è una mia impressione. Si tratta di un acquisto che fa ben sperare, soprattutto per le modalità. L'ho detto, non amo ripetermi ma lo farò: molta della stagione della Lazio si capirà da quanti giocatori nuovi si vedranno ad Auronzo di Cadore. Si tratta di un punto focale, per un motivo specifico: si tratterà di una stagione atipica, per tutta una serie di motivi. Stagione 2, dopo le parole di Lotito.

    La Lazio ha la voglia e il potenziale di recitare un ruolo da reale outsider delle solite 2-3 grandi del nostro campionato? Lo si vedrà nelle prossime settimane. Tutto parte dalla testa: se la dirigenza porterà molti giocatori in ruoli in cui servono subito, o quasi, dimostrerà voglia in un momento in cui c'è bisogno di ventata di freschezza. Il finale della scorsa stagione, le dichiarazioni vere o presunte di Lotito, gli abbonamenti partiti bene, molto dell'andamento della prossima stagione dipenderà dalle mosse estive. Lo diciamo tutti gli anni ok, ma qui ha un peso specifico rilevante: si tratta di un anno atipico. Stagione 2, l'anno dei volti nuovi.

    I Mondiali di calcio spezzano la stagione, la rendono spuria: ci sarà chi pensa a questa importante competizione e chi no, chi proverà ad arrivarci sano e chi no, e questo – per ovvi motivi – riguarderà soprattutto alcune squadre, altre meno. Non solo: in generale la lunga sosta spariglierà le carte: chi inizierà benissimo potrebbe rallentare, e viceversa. Anche una falsa partenza potrebbe non avere le stesse conseguenze. 

    Sarà una stagione atipica, fondamentale per la Lazio e Sarri. Questo progetto ha bisogno di continuità, e un altro anno di transizione al ribasso potrebbe costare carissimo in termine di credibilità, sostegno, voglia, nome e prestigio. La Lazio ha bisogno di fare una buona Europa League, di giocare un campionato di livello, di far parlare di sé non il numero spropositato di gol subiti ma perché gioca a calcio, lo fa bene, è divertente e fa ridere i tifosi. Per questo è stato preso Sarri, e non altri. E per far crescere giovani, i Carnesecchi, i Marcos Antonio, farli maturare e diventare protagonisti di un nuovo corso. Sarà un anno atipico perché sarà la conferma di un nuovo corso, di un gruppo da ristrutturare e di uno spogliatoio da ricostruire. Stagione 2, l'anno della conferma. 

    Attenzione ad Auronzo: chi ci sarà, i volti nuovi, i volti vecchi che marcheranno visita. Non è l'anno giusto per le facce appese: un anno atipico ma da laziali, quindi tutti gli altri via. La stagione 2: se la prima di Sarri vi ha stuzzicato,  toccato il palato, la seconda dovrà sfamarvi, e di gusto. Stagione 2, l'anno della fame.

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