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Laziomania: la regola del silenzio di Igli Tare
Non è un segreto, questo no, che Tare lavori solo con persone fidatissime. Suoi ex compagni di squadra, amici fidatissimi, agenti che ha saggiato nel fuoco sacro della modalità stealth. Chi si fa vedere è perduto, chi parla con la stampa è perduto, chi si muove troppo, si agita, è perduto. La prima regola per lavorare con Tare è non parlare mai di Igli Tare. La seconda regola per lavorare con Tare è NON parlare mai di Igli Tare. La terza regola... vabbè, avete capito.
Tutto questo silenzio vale oro: i nomi che non escono tengono tranquilli i concorrenti. Non devono rendersi conto che Tare ha già mosso tutte le sue pedine, ha già fatto scacco matto: è successo con Milinkovic alla Fiorentina. In sede della Viola, il serbo già sapeva come muoversi: Kezman, non a caso, ha un patto d'acciaio con Tare. Parla sempre, l'ex attaccante serbo, ma non parla mai per davvero. Soprattutto, non parla mai a sproposito.
Fine pena mai: se rompi con Tare, la Lazio te la puoi scordare. Puoi vivere senza? Forse, di certo non percepirai più movimenti, sotto il pelo dell'acqua. Adekanye, a suon di carta bollata e comunicati, potrebbe aver pagato il prezzo della fuga di notizie. Poteva addirittura arrivare a gennaio, la Lazio si sta cautelando con il Liverpool, con cui ha buoni rapporti, con un comunicato-cuscinetto. Ma qualcuno ci ha letto un avvertimento al suo agente Minguella, oppure semplicemente un addio: la regola del silenzio è stata rotta.
p.s. Su Zappacosta discorso diverso: i tabloid non li puoi silenziare. Ma attenzione, alle altre trattative, quelle ancora non uscite, quelle che non saltano sopra il carrozzone multicolore dei titoloni di mercato...