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    Laziomania: la metà del dovere della Lazio (ma le lacrime di Milinkovic)

    Laziomania: la metà del dovere della Lazio (ma le lacrime di Milinkovic)

    • Luca Capriotti

    La metà del dovere della Lazio. Ma mi ritorna in mente. Ma le lacrime di Milinkovic, il sombrero di Luis Alberto, la Lazio mi ritorna in mente. La Lazio dello scorso anno, quella che non dobbiamo più nominare, quella che deve essere bandita per far crescere qualcosa al suo posto: Milinkovic si commuove, figurarsi noi. Lo stadio me ne dà atto: coccola Luis Alberto, sono scroscianti gli applausi per lui. Affetto, amore, amarcord, ricordo: lacrime di Milinkovic, il ricordo di quella Lazio passeggia sul Cagliari. 

    Inzaghi fa una rivoluzione a metà, ma qualcosa fa: mette insieme Correa e Luis Alberto, che sono una bella medicina contro il mal d'anima della Lazio. Duettano, si divertono, si capiscono. Se Immobile avesse avuto un briciolo della sua consueta precisione sotto-porta, il risultato forse sarebbe stato tennistico. Se il messaggio di Lotito alla squadra è stato chiaro, lo è pure la risposta: la Lazio ha ancora un'anima. Magari distorta, sospesa, magari ancora non del tutto formata, a stento, ma c'è. La partita non è mai in bilico (colpa di un Cagliari piccolo piccolo, pure), ma Milinkovic piange, dopo il gol. Quello di questo ragazzo serbo è stato una specie di calvario: si è dovuto giustificare tutto il tempo di una valutazione mostruosa, di una serie di interessamenti pazzeschi, e ha perso tutto il suo carisma prepotente. Non si può dire che sia tornato del tutto, ma si sta liberando di un'estate che lo ha spaccato. E questo è un bel regalo di Natale. 


    Correa in campo, come previsto, ha ridato la magia a Luis Alberto. E il mago fa quello che deve: i suoi tocchi sono delicati, le sue idee spesso sorprendenti. Oscura Correa, e naviga in un mare magnum di applausi. O forse sono le lacrime di Milinkovic. Sono loro due, saranno loro due, Luis Alberto e Milinkovic, il più bel regalo di Natale di Inzaghi. 

    La metà del dovere della Lazio: la partita contro il Cagliari doveva essere ordinaria amministrazione, e così è stata. E in questo preciso momento della stagione, in questo attimo pre-natalizio, non risolve tutti i problemi della Lazio. Ma regala una prospettiva, idee nuove, quello che conta davvero alla fine. Regala una speranza. Non è forse questo il senso del calcio? O del Natale stesso? 


    p.s. Auguri a tutti voi che leggete Calciomercato.com, che commentate, con cui abbiamo scambiato opinioni, con cui ci sono state magari divergenze. Basta che non mi regalate calzini per Natale. Un Milinkovic, andrebbe benissimo. 


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