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    Laziomania: la squadra di Inzaghi ha qualcosa che manca a Juve e Inter

    Laziomania: la squadra di Inzaghi ha qualcosa che manca a Juve e Inter

    • Luca Capriotti
    In una giornata delicata, scandita da bollettini medici, allarmismi e titoloni-spazzatura, la Lazio ricorda a tutti perché il calcio sia uno sport così bello: non solo, e già basterebbe, perché aiuta a pensare ad altro. Ma perché "l'altro" in questione è pure vibrante, fisico, una corsa continua e sfiancante. Volevate il calcio inglese: Genoa-Lazio è stata partita senza calcoli, tesa, possente, da lasciare senza fiato. Da Premier. Poi giorno qualcuno mi spiegherà cosa vuole dalla Lazio il Genoa, storicamente tabù, sempre attaccata alla caviglia della squadra biancoceleste. Nicola manda in campo una mandria di mastini, ma perfino questa Lazio B, con qualche assenza davvero pesante, ha sempre la stessa immensa, irriducibile anima. E gioca un calcio favoloso.

    LA FORMAZIONE CHE SEMBRA SBAGLIATA MA - Quando ho visto Marusic dentro - mi succede sempre con lui, mi perdonerà, ciascuno ha i suoi capri espiatori a questo mondo - ho subito pensato: "Ma perché?". Perché infliggerci ancora quel rugbista passato al calcio? Poi ho capito che gode di una forma e di una voglia invidiabile: il primo gol, per dire, è un inno a quelle seconde linee di cui si sentiva la mancanza, che hanno fallito in Europa League e andavano rimpiazzate sul mercato. Pallone divino per Marusic che fa una volata da gigante, resiste al sandwich mandando a gamba all'aria due avversari con la forza delle spalle e va in touchdown. Sono robbe che capita di vedere una volta nella vita. Specialmente da Marusic. Nota a margine: altra formazione azzeccata da Inzaghi, tanto di cappello a questo mister. 

    LE MOSSE CHE SEMBRANO SBAGLIATE MA - Poi, durante la partita, sempre in bilico nonostante anche 2 gol di scarto, altri dubbi, altre perplessità. Togliere Leiva, uno dei migliori ma a rischio rosso - ma tanto rischio o no col giallo Inzaghi li toglie - per Cataldi sembrava aver consegnato la Lazio all'avanzata del Genoa, al gol dell'1-2, dopo l'ennesima rete di Immobile, per cui è inutile oramai cercare aggettivi. Ma, come in una specie di thriller, Cataldi un po' in apnea si trasforma da possibile Var-check (ma gli prendono la schiena e la costola da cui nasce il resto) a "batto le punizioni come fossero rigori senza portiere". Di nuovo. Nota a margine: cambio azzeccato di Inzaghi. 

    LE ALTRE A GUARDARE - A fine partita, esaurito fiato, sfiancati cuore e polmoni, come dovrebbe essere sempre alla fine del calcio, mi sono ritrovato a pensare alla reale differenza tra la Lazio e le altre due prime della classe. Ad oggi, la Lazio ha identità, continuità, 20 risultati utili e l'anima: almeno una di queste 4 caratteristiche manca ad ogni squadra di Serie A, Juventus compresa, Inter compresa. Dove non arriva il talento, arriva la tenacia, dove la tenacia fallisce, arriva la lotta, dove la lotta finisce, arriva il colpo di genio. Per questo è così imperdibile ogni partita della Lazio: per i detrattori, nella lunghissima e infruttuosa attesa che una partita vada storta (ritentate, dai, ci vediamo alla prossima), per gli altri perché finalmente si vedono una partita come si deve, col calcio fatto come si deve, forza e qualità. Ah, le altre purtroppo per loro non hanno Luis Alberto.

    PELO NELL'UOVO - Se proprio bisogna affidarsi alla scienza del debunking di una partita, forse gli errori di troppo li fanno i vari Correa, Lazzari, perfino Immobile che non la chiudono. Ma proprio a voler fare i pignoli in una domenica di lotta fino alla fine, come aveva predicato Radu - uno dei migliori nel concitato finale. Questa vittoria ha proporzioni imponenti: senza Acerbi e Lulic, con in campo Jony, Vavro, Marusic questa Lazio va a strappare 3 punti delicatissimi. Ma soprattutto, in questo momento così concitato, ricorda a tutti il valore alto del calcio, di questo sport benedetto: fa distrarre dalla situazione presente, e già sarebbe tanto.  Ma ancora di più, fa sognare. Nonostante tutto.

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