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    Laziomania: la dura legge anti-Juve di Lotito e Tare indie

    Laziomania: la dura legge anti-Juve di Lotito e Tare indie

    • Luca Capriotti
    La dura legge di Lotito. Fai bellissime offerte al prezzo che vuoi tu, e lui, impassibile, continua a chiedere sempre la stessa cifra. O ad offrirla. L'assioma è semplice, lampante: la Lazio non ha bisogno di vendere, ergo, fa quello che gli pare. Il prezzo che gli pare, alle condizioni che gli pare. La forza economica che ha saputo costruire Lotito tiene lontana la Lazio dalle secche della UEFA: è una strategia che sfida le regole del Fair Play Finanziario, ne sfida la stessa esistenza. La Lazio non ha bisogno delle regole della UEFA perché la Lazio è già una società sana.Sembra banale,  ma siete sicuri che oggi, nel calcio italiano, lo sia? Perché abbiamo 2 società in Champions che hanno dovuto fare salti mortali e pindarici per non cadere preda di Infantino. Non rischia esclusione dall'Europa League, non rischia di dover vendere tutta la propria Primavera (non lo ha mai fatto, neppure quando era campione d'Italia), non rischia di dover fare accordi furbetti di ogni tipo. 

    Per questo il messaggio alla Juventus è stato così duro: i saldi, a Roma, non sono ancora cominciati. La Juventus ha ritirato la sua disponibilità, ma ovviamente è una specie di enorme gioco delle parti, lo sappiamo tutti. Lotito sa una cosa: ora Milinkovic può venderlo bene.  Ha la stessa certezza per la prossima estate? La speranza, forse, la certezza no. Ma se proprio deve venderlo, lo abbiamo scritto tante volte, lo farà alle sue condizioni. Si tratta della guerra ai poteri forti del Nord annunziata qualche anno fa? No, però la sintesi è abbastanza chiara: da queste parti il prezzo si paga intero. Interessante anche un'altra sottolineatura: la credibilità aziendale della Lazio all'estero è alta, altissima. "Abbiamo già pagato la prima tranche di un nuovo acquisto", come se non fosse così scontato, nel mondo del calcio di oggi. Probabilmente non lo è. 

    Chiaramente a questo punto bisognerebbe tirare un attimo la giacchetta del pres. e dirgli: "Signor Presidente, ma chi ci compra?". C'è una generica fiducia, nell'ambiente Lazio, che riguarda l'operato di Tare: i tasselli si stanno componendo. Ne manca uno, il Grande Colpo. Tare proverà a piazzarlo. In effetti, in questo, è molto indie: ricorda molto quegli artisti che conosciamo io, la madre e il produttore (forse). Ricorda un famoso sketch che gira sui social, a firma "Le Coliche", che racconta il panorama musicale indie (con etichette indipendenti, testi impegnati e impegnativi, ritmi diversi dal solito). Ad un certo punto uno dei protagonisti appiccica al Muro della Musica Indie la foto di Frah Quintale. Che è pure abbastanza famoso, oramai. Ma gli chiedono: "E chi è???". La risposta: "Appunto". Se tutti lo conoscessero, non sarebbe indie. Se tutti conoscessero il nuovo acquisto, non sarebbe opera di Tare. E ad un certo punto tutti si chiederanno, "ma chi è???". E Tare, molto indie, risponderà solamente: "Appunto...".  

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