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    Laziomania: la conferenza stampa di Lotito e Tare è messaggio forte e chiaro

    Laziomania: la conferenza stampa di Lotito e Tare è messaggio forte e chiaro

    • Luca Capriotti

    La conferenza stampa di Lotito e Tare, con Inzaghi, Peruzzi e il responsabile della Comunicazione De Martino, è un simbolo. Simbolica, come poche altre. Come non si vedeva da tempo. Ha valenza simbolica forte, e non entro apposta nei contenuti. Non perchè mi interessino poco (in soldoni hanno dato seguito al simbolo, all'icona, aggiungendo poco), ma perchè è altro quello che conta. Quello che serviva far capire era solo una cosa: in questo momento dentro Formello tutti remano dalla stessa parte. O lo vogliono comunque mostrare con forza. 

    Per questo quello che contava, e forse bastava pure, era l'ingresso in campo, in conferenza stampa. Poi, con le domande dei colleghi, si è dispiegato a parole quello che già era sostanziato dalla sola presenza: tutti sono con Inzaghi. Si può discutere, ma non è in discussione il mister. Si può avere una dialettica civile, ma non c'è tensione distruttiva. Semmai tensione verso l'obiettivo.


    La conferenza stampa di Lotito e Tare, hanno parlato loro, è stata conseguenza dell'immagine proposta. L'obiettivo, la Champions, c'è ma non deve generare conseguenze e ansie da prestazione. La dirigenza appoggia in pieno Inzaghi, punto. E ora lo sa pure la squadra, chiaro e tondo. Il resto sarà danno di chi vorrà fare danno.

    La dialettica rivolta ai giornalisti (che il rapporto verso alcuni non sia sereno, è noto, per tanti motivi) è la solita, non è che in un giorno, all'improvviso, Tare e Lotito siano diventati abbonati di quel tale giornale, o improvvisi sostenitori appassionati di tutto quello che viene scritto sulla Lazio. 

    Quindi non aggiunge niente, e a me non va di mettermi a discutere punto per punto quello che hanno detto, anche perchè ho una mia linea e una mia etica, e mi comporto di conseguenza, analizzando caso per caso e mediando quello che vedo, annuso, percepisco. Ma il vero messaggio non è quello che viene rivolto ai giornalisti, il vero messaggio è all'ambiente, allo spogliatoio, alla stampa sì, ma come mediatore che va verso i tifosi. La Lazio è una famiglia. Lotito ha chiamato Peruzzi e Inzaghi "figliocci". Più chiaro di così il concetto... 

    Verità inappellabile? Ne possiamo parlare molto, ma la realtà è che, a livello comunicativo, il messaggio è arrivato forte e chiaro. Da bravo nostalgico, avrei usato lo stesso schieramento di forte nel momento focale della stagione, lo scorso anno. La Lazio si è fatta sentire tanto, per quanto riguarda gli errori arbitrali, ma mai con questa forza iconica. Peccato allora, adesso però chi ha visto ha una certezza: Inzaghi non è da solo. La Lazio pretende rispetto per lui. Se ci sono tutti contro tutti, la Lazio li sta nascondendo a dovere, e bene. Qui, lo sapete, si entra spesso nel merito delle scelte del mister, che è sacrosanto ruolo e discussione anche bella. Ma 20 anni di relazioni, intrecci, difficoltà, amicizia, rispetto, discussioni, fedeltà, non possono essere derubricati ad un semplice: Lotito si è stufato di Inzaghi. In effetto è troppo semplicistico perfino per l'ambiente romano. 

     

    p.s. Una sola aggiunta: la Lazio non è una "Ferrari ingolfata". Le Ferrari, in questo campionato, sono Juventus e Napoli, forse l'Inter. Forse questa è l'unica piccola, sottile, decisiva crepa in tutto il discorso. Tutti, dentro Formello, credono che la Lazio sia una Ferrari che romba bruciando semafori, avversari e big rivali?


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