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    Laziomania: l'ultima partita di Inzaghi?

    Laziomania: l'ultima partita di Inzaghi?

    • Luca Capriotti
    La sconfitta contro il  Sassuolo è totalmente inutile, una passeggiata al Mapei senza grande impegno. La Lazio gioca senza alcuna ambizione, entra male, poi la riprende, riprende la partita, ha le sue occasioni: Muriqi ne sciupa almeno due senza nemmeno prendere la porta. Ma ci sta, ci può stare: io ho pensato per tutta la partita ad altro. Si tratta dell'ultima di Simone Inzaghi?

    ULTIMA DI INZAGHI - La Lazio è decimata, si gioca niente, e si vede: ma è stata l'ultima di Inzaghi? Potrebbe essere l'ultima della vecchia guardia: Parolo, che in maniera sciocca regala il rigore al Sassuolo, potrebbe essere vicino ad una scrivania da dirigente. Lulic, a cui non è arrivata ancora nessuna offerta di rinnovo (come ha fatto notare con una leggera polemica la moglie), l'uomo del 26 maggio, ha salutato senza clamore, senza festeggiamenti, senza pubblico. Un po' mesto, come addio: avrebbe meritato di meglio, ma questa società non ha saputo salutare nemmeno una leggenda come Miro Klose, e stavolta non si poteva fare granché di meglio. Ma la vera questione, la programmazione reale inizia ora: resterà o no Simone Inzaghi? E detto tra noi, è giusto che questa decisione sia arrivata così tardi, dopo la fine della stagione, quando moltissime squadre hanno già cominciato a programmare il mercato per la prossima stagione sapendo chi avranno in panchina?
    Questi 3 giorni di attesa per un rinnovo scandalosamente rimandato sono un insulto a 5 anni importanti. Se si voleva cambiare, bisognava farlo per tempo,.con tutto il rispetto che questo mister merita. Invece si fanno sempre le cose alla stessa maniera gretta, poco convincente. Sempre lo stesso modus operandi. Perfino con questo mister così importante. Ah, pensate un po': il tanto vituperato Pioli ha riportato il Milan in Champions. A proposito di persone valide trattate così così.
    ESISTE UNA PROGRAMMAZIONE ? - La domanda che mi faccio è semplice: esiste una programmazione, o sempre la stessa pappa trita e ritrita, le solite scommesse, gli acquisti a botta sicura, e la speranza che Inzaghi alla fine ci metta la sua mano, e il resto vado apposto per magia? Questa stagione della Champions League, la più importante, è partita con un mercato totalmente sbagliato, fuori tempo, del direttore sportivo Igli Tare. Priorità sballate, errori di valutazione, due possibili titolari, Fares e Muriqi, gli acquisti più dannatamente costosi di questa stagione. Che hanno reso poco, o nulla. Una delusione, ma sopratutto due errori gravi del direttore sportivo, forse alla sua vera prova di forza. Mancata, fallita: ecco, credo che la parola giusta per il suo calciomercato sia fallimento. E questo fallimento a cascata si è rivoltato contro la stagione dei suoi: il grosso errore alla base ha poi condizionato il resto della stagione, alcune scelte di Inzaghi, alcune emergenze, alcuni disastri. Il finale non conta, ma perché la Lazio non si è giocata fino all'ultimo una Champions League in cui sono entrate squadre fallimentari, parimenti costruite male, progetti tecnici sballati con allenatori in bilico (sto parlando della Juve, per inciso). La tanto sbandierata continuità ci ha portati a questo epilogo amaro: la stagione di fatto non è stato nemmeno  del tutto negativa (anzi, direi fino ad un certo punto anche importante), ma al di sotto delle possibilità, al di sotto delle speranze, al di sotto del dispiegamento di forze e mezzi che meritava. La continuità ora ci fa salutare Parolo e Lulic: in particolare il bosniaco non è stato mai sostituito degnamente, tutti gli acquisti arrivati si sono dimostrati sbagliati. E questo è un altro grande fallimento di Igli Tare: alla fine dell'era Lulic, non c'è ancora un sostituto non solo migliore (e ce ne sono) ma nemmeno uguale o di poco inferiore. 

    IL FUTURO - Il futuro della Lazio ora dipende dal dialogo tra Inzaghi e Lotito. Dalle richieste del mister, dalle garanzie. Tare non sembra in discussione: francamente, sempre nel nome di quella continuità che forse alla lunga non ha pagato granchè, almeno in questa stagione. Discutere Tare con un mister in bilico è probabilmente sbagliato, ma un giorno il suo operato andrà giudicato in maniera seria, non coi premiucci da 4 soldi degli amici o le marchette di operatori di mercato ammaliati dal fatto di non capire come si muove. Al posto di Inzaghi mi affascina solo Inzaghi: non vedo altri nomi in grado di farci fare un reale salto di qualità. Ovvio, mi piacerebbe Sarri - ma il Sarri del Napoli - mi incuriosisce Sergio Conceicao, a cui cantavo cori in curva - il mio amico - ma penso che il nome più probabile sia Gattuso, lo stesso che si è praticamente fatto fuori nell'ultima giornata di campionato, per dire. A me non dispiacciono Juric e Italiano, ma stiamo parlando di mie preferenze personali, probabilmente folli, non fateci caso. Per Gattuso non un grandissimo biglietto da visita, e in generale nessuno di questi nomi rappresenta un upgrade sostanzioso. Per me, siamo a fine ciclo. E a fine ciclo si prendono decisioni drastiche: senza Inzaghi, serve un nome veramente di peso. E onestamente, se Inzaghi dovesse decidersi a rinnovare, servirà un altro Inzaghi. Un upgrade definitivo, decisivo. Ammesso che possa farlo davvero alla Lazio.

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