Le possibilità ci sono tutte. Le percentuali che la Lazio riesca a qualificarsi per i preliminari di Champions sono sicuramente più alte di quella delle squadre che seguono. Questo è il pensiero che dovrebbe prevalere nella tifoseria laziale ma, ottimismo a parte, ciò che sta accadendo in questo campionato, tra polemiche e errori arbitrali, fa discutere. Lungi dai laziali pensare al complotto, termine da sempre utilizzato invece dai tifosi romanisti come motivazione per il mancato raggiungimento dei propri obiettivi sportivi, ma di certo una riflessione va fatta.

Espulsioni, squalifiche con gialli chirurgici, rigori non dati e decisioni quanto meno discutibili lasciano sgomenti chi del calcio non fa una questione solo economica, ma di passione e 'ragione di vita'. La gara contro l'Udinese e le successive contro Genoa e Lecce segneranno il destino biancoceleste: servono nove punti, quindi tre vittorie, perchè di quello che accade dietro, soprattutto sulla sponda giallorossa, tutti ne hanno contezza. Contano i numeri, e i favori che continuano dalla prima giornata di campionato (e dicevano che Calciopoli era finita...).

La Lazio deve pensare solo a se stessa, perché tutto dipende da chi sarà in campo e come si comporterà. Bisognerà affrontare gli avversari senza isterismi e senza paura. Le motivazioni ci sono, da parte di tutti, e devono assolutamente essere messe al servizio dei compagni. Contro la Juventus la Lazio ha fatto una grande partita soprattutto nel primo tempo dimostrando di essere superiore alla Vecchia Signora, che al cospetto della Lazio è sembrata una squadra poco compatta e paurosa, ma ha vinto la gara. Manca questo, alla squadra di Reja: la cattiveria sotto porta e la determinazione negli ultimi venti metri. E nove punti, né più né meno.