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    Laziomania: l'imperdonabile sorriso regalato a Gasperini

    Laziomania: l'imperdonabile sorriso regalato a Gasperini

    • Luca Capriotti
    La Lazio miagola, l'Atalanta ringhia: contro Gasperini una squadra micetta non vincerebbe mai, nemmeno se in campo ci fossero gli Allievi Nazionali nerazzurri. Partiamo subito forte: una squadra totalmente decimata, che ha provato fino all'ultimo a non giocarla, in piena emergenza, si ritrova a banchettare sui resti di una Lazio stinta, stanca, asfissiata e poco cattiva. A parti inverse, ci sarebbero saliti sopra come un tank, meglio dirselo subito. E l'Olimpico non la prende bene, perché a nessuno di noi piace, a fine partita, vedere il sorriso di Gasperini, immaginarlo che piagnucola sui suoi assenti, e si bea di un punto prezioso. Questo, per una mia motivazione personale, non sono disposto a perdonarlo tanto facilmente: questo sorriso del tecnico nerazzurro per me è uno schiaffo.

    GASPERINI SEMPRE LUI - Chi mi legge già lo sai, gli altri mi perdoneranno un veloce disclaimer: ho una forte antipatia personale per Gasperini. Questo non mi impedisce di valutarne l'assoluto valore: i suoi sono una macchina da guerra, possono giocare fuori ruolo, decimati, senza tantissimi titolari e con due già pronti ad andare via, ma comunque metteranno in campo gli stessi dettami, la stessa ferocia, la stessa capacità di stare in campo dei titolarissimi. E questo è tutto merito di Gasperini, purtroppo. Con lui ho un conto in sospeso, abbiamo un conto in sospeso da tanto tempo, da tanti scontri, da quel volo a Valencia a quel fallo di mano di Bastos, quindi è una colpa terribile vederlo tutto tronfio, per il suo ennesimo piccolo miracolo. E dall'altra parte noi a masticare bile: quest'anno pure questo doveva farci piombare addosso, tutto il cinico piacere del Gasp. Si vede che in qualche altra vita schiacciavamo i formicai, o chissà cos'altro abbiamo fatto per meritarci tutto questo.

    PRESTAZIONE COLLETTIVA INADEGUATA - Siamo alle solite, ovviamente: la Lazio quando gioca ogni 3-4 giorni fa una fatica bestia a stare in piedi, non riesce a ragionare come al solito, non ci sta tanto con la testa. Anche la Lazio aveva 5 (quasi 7) assenti (lo ha detto Sarri, ed ha ragione), ma non è questo il punto. Al netto di questo, la partita è stata attenta ma imprecisa su un piano inaccettabile, quello tecnico. Con la folle aggressione uomo su uomo della Dea, sono quelli più tecnici a tirare fuori qualcosa: Milinkovic Savic ha provato per tutta la partita ad aiutare i suoi, a caricarsi sulle spalle la Lazio. Ed è stato a tratti quasi eroico nello sforzo totalmente solitario. A centrocampo era quasi solo: Leiva sapeva che non aveva praticamente fiato per coprire tutti i metri, e quindi ha deciso di rimanere nel suo, ha fatto bene per quello che può, ma è chiaramente sulla soglia della camminata invece che la corsa. Luis Alberto purtroppo è incappato in una di quelle serate buie, che ogni tanto gli capitano: è riuscito a sbagliare quasi tutto, per fortuna per lui non è stato il peggiore perché qualcun altro ha rasentato l'ignominia.

    FELIPE ANDERSON NON CI SIAMO - Non ci siamo, signor Felipe Anderson: se le gambe possono essere stanche, i piedi rimangono comunque dotati di una tecnica sopraffina. Il nostro sbaglia tutto, e vederlo in campo fino alla fine è un segnale: Sarri voleva toglierlo, ma per non abbatterlo lo ha tenuto. Ma tanto avrebbe messo due ragazzini. E questo fa pensare: questa rosa costruita con lo spago e lo scotch da Igli Tare continua a dimostrare di non essere completa. Lo grida, quasi, così come gennaio grida disperato verso la fine, e di calciomercato non si vede nemmeno l'ombra. Bisogna sperare che a febbraio le ferie di Igli finiscano, così per l'estate almeno siamo apposto. Di che anno, ce lo dirà il nostro forse in intervista, tutto scocciato.

    CHI HA FATTO BENE - Qualcuno ha fatto molto bene - facile la partita della difesa, che comunque sta prendendo ordine e fiducia - e quel qualcuno è Mattia Zaccagni. Anche lui molto spesso ha lottato contro tanti giocatori della Dea, poco supportato - Immobile è stato divorato da Demiral - ma il suo palo grida vendetta (ennesimo episodio che gira stortissimo) e in generale è lucido, brillantissimo, è un piacere da vedere. Continuo a pensare che sia molto adattato in quel ruolo, ma lo sta facendo benissimo, davvero. Un altro che mi sta piacevolmente stupendo è Lazzari: lo davamo per spacciato, per sicuro partente, mi sembrava totalmente avulso dal contesto. In realtà può spaccare le partite: nel finale è stato lui la spina nel fianco dell'Atalanta, veramente un ottimo impatto sul match. Chissà se avrà lo stesso impatto sull'indice di liquidità. Chissà se, dopo questa sosta, Sarri potrà contare su qualche volto nuovo. Forse un acquisto potrebbe farmi dimenticare quel sorrisetto di Gasperini. Probabilmente anzi no, ma val la pena di tentare.
     

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