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Laziomania: Inzaghi sta semplicemente chiedendo una grossa accelerata
A Roma il problema non è che si respira un'aria contaminata, ma non ditemi sempre che è solo la stampa a dipingerla così, bellezza. L'altro lato del Tevere è un esempio lampante, non c'è bisogno che la stampa inquini l'aria. Già è zozza di suo, meno male che sta piovendo molto.
FUTURO INZAGHI - Se Inzaghi non vuole rinnovare, forse semplicemente non è convinto al 100% del suo percorso alla Lazio. Il che non vuol dire sminuire la Lazio - sicuramente sminuire la stampa, viste le conferenze disertate - ma piuttosto fare diverse e altre valutazioni PROFESSIONALI. A Roma sembra quasi una bestemmia: il calcio è professionismo, è lavoro. Purtroppo o per fortuna questi sono i tempi che corrono, pensare che qualcuno possa incarnare i valori di una società al di là del contratto, delle ambizioni, del mercato, delle persone con cui lavora è un abbaglio pericoloso.
PERICOLI FUTURI - Pericoloso perché fa passare Inzaghi per un ingrato - li sentite, i cantori della società? - nella migliore delle ipotesi, un povero idiota che preferisce al sacro altare biancoceleste un destino da perdente.
Sono gli stessi cantori che gioiscono agli insuccessi dell'Inter in nome di macumbe a Keita e de Vrij: un giochino piccolo piccolo, e pure infruttuoso, visto che stanno continuando ad andare in Champions, ed hanno appena preso un allenatore semplicemente leggendario.
Qui dobbiamo interrogarci: la Lazio l'anno prossimo che obiettivi avrà? La Champions? Io non dimentico quello che ha appena raccontato Ranieri, in un rigurgito insolito di sincerità, all'altra parte del Tevere: sarà difficile lottare per la Champions.
ACCELERATA - Vorrei avere la credibilità per dire urbi et orbi la stessa cosa: sarà molto difficile che la Lazio lotti per la Champions se non intraprende un grosso processo di accelerazione e crescita. A questo ritmo regolare, ci vorranno ere geologiche prima di riandare in Champions. Non si può sempre sperare nelle disavventure altrui, nel fallimento degli altri.
Siccome è sempre lo stesso, trito ritrito corretto ma inutile discorso, quello relativo al salto di qualità, forse non bisognerebbe accettare l'equazione semplicistica: Inzaghi rimane = ha detto sì a Lotito lo silureranno appena andrà male come un qualsiasi altro mister; Inzaghi va via = infamità. Per favore, siamo seri.
Fotografia della situazione attuale: se è vero, e non ho motivo di dubitarne, che Inzaghi ha chiesto precise garanzie tecniche, o gli danno in mano una squadra forte davvero, oppure è meglio che, caro mister, ci salutiamo ora, con l'immagine di te che alzi la Coppa. L'ultimo che l'ha fatto se ne è andato a suon di carte bollate. Non vogliamo che l'ultimo a parlare di te sia l'avvocato Gentile, senza volerlo sminuire sia chiaro. Facciamo che sia il campo, il nostro ultimo ricordo.